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La disfida dei fratelli Miliband. Partita a due (in famiglia) per la guida del partito laburista

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Questo articolo è stato pubblicato il 08 settembre 2010 alle ore 09:05.

LONDRA - «La mamma voterà Diane». Quando Ed s'è lasciato sfuggire quella confessione di mezz'estate, poi corretta e riveduta, a Primerose hill molti hanno pensato al padre, Ralph. Nel quartierino più amato dagli intellettuali inglesi, inerpicato su una collinetta che guarda Londra da nord-ovest, hanno abitato a lungo i Miliband. David, 45 anni, ex ministro per l'Ambiente di Tony Blair ed ex ministro degli Esteri di Gordon Brown, suo fratello Ed, 41, ex ministro dell'Energia nell'ultimo governo laburista e, non troppo lontano da lì, la mamma Marion. Marion Kozak, ebrea ceca che fuggì dall'Est Europa dopo aver avuto la famiglia sterminata dai nazisti, per riparare a Londra.

Ancora una volta lì, non troppo lontano da Primerose hill, dove David ed Ed impazzano per raccogliere l'ultimo voto anche in quel microcosmo spaccato come una mela: metà con David l'altra metà con Ed, le briciole agli altri candidati, Ed Balls, Andy Burnham e Diane Abbott. A lei, Marion Kozak Miliband, darà la prima preferenza, togliendosi dall'impiccio di scegliere quale dei due figli è il migliore per guidare il partito laburista dopo la disfatta di maggio. La corsa per la leadership è arrivata alla fine, le operazioni di voto sono in pieno svolgimento e il 25 settembre al congresso del Labour sarà annunciato il vincitore. David è favorito su Ed, gli altri seguono di molte lunghezze.

Marion punterà su Diane e, forse, sull'unica donna e unico candidato nero in lizza, avrebbe puntato anche suo marito Ralph, Ralph Miliband ebreo polacco d'origine, belga di nascita, morto a Londra nel 1994. Di certo, sussurra l'underworld laburista, non avrebbe scelto né David né Ed. Nessun timore di finire nella solita dinamica di familismo, ma più semplice dignità ideologica. Uno storico del marxismo come lui non si sarebbe potuto piegare al revisionismo estremo, anzi multiplo, del Labour o, peggio, del New Labour.

Raccontano che l'autore di "Socialismo parlamentare: studio sulla politica del Partito laburista" ovvero del volume che nel 1961 fu Bibbia della sinistra radicale britannica per l'attacco letale che portava a ogni deriva socialdemocratica, una sola volta pensò di schierarsi. «Accadde trent'anni fa - ha scritto il commentatore Andy McSmith - quando Tony Benn era all'apice della popolarità». Solo quando il più radicale degli esponenti di prima grandezza del partito era in odore di potere, solo allora, Ralph fu tentato. E Marion lo sa. Fedele a un'idea e a un uomo è pronta, secondo Ed, a distaccarsi dai figli nella memoria del marito e di sé stessa.

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Tags Correlati: Andy Burnham | Diane Abbott | Ed Balls | Gran Bretagna | London school of economics | Marion Kozak Miliband | MIT | Partiti politici | Ralph Miliband | Tony Benn | Tony Blair

 

Il dramma del laburismo inglese incrocia così i destini straordinari di una famiglia che muove dall'Europa centro-orientale prima di trovare rifugio in Gran Bretagna dove genera due figli in lotta per un posto che, un giorno, potrebbe condurli a Downing street. Hanno condiviso la vita e gli studi. Ed più secchione di David, ma entrambi bravi abbastanza per mettere piede al Corpus Christi, college d'eccellenza di Oxford e proseguire con master all'Mit (David) e alla London school of economics (Ed). Da lì alla politica il passaggio è stato breve e inevitabile, maturato, come fu, nel milieu culturale di una famiglia di accademici dedicati all'impegno civile. David prima, Ed poco dopo. David blairiano, Ed browniano in una divaricazione sul filo della faglia generazionale e della riconoscenza. David fu collaboratore strettissimo di Tony Blair, giovane portatore d'acqua, al progetto del New Labour.

Ed maturò con Gordon Brown che lo volle nel governo in posizione di ministro. Anche così per semplici dinamiche di occasionale appartenenza s'è creato il mito della divisione ideologica. David oggi rigetta il "bacio della morte", sotto forma del pubblico endorsement annunciato da Tony Blair, ma che il suo cuore batta per la continuità con il trapassato prossimo del Labour è noto. Ed gli contesta il sostegno alla guerra in Iraq, la politica verso la scuola. David rivendica la sua storia, ma si smarca, impacciato, da Blair. Entrambi, in ultima istanza, ripudiano un progetto che è stato la chiave del più straordinario successo del Labour. Cambia solo l'intensità del distacco. Anche per questo il fratello maggiore ha il sostegno della base più ricca del partito che gli ha finanziato la campagna elettorale con 200mila sterline lasciandone poche decine di migliaia a Ed.

Oggi, secondo i sondaggi l'ex ministro degli Esteri ha l'appoggio dei parlamentari, il più giovane fratello quello dei sindacati. Sulle sezioni territoriali si gioca la partita finale. David conta di vincere conquistando il primo voto, Ed spera nella rimonta grazie al sistema elettorale che consente il recupero della seconda preferenza. Quella che mamma Marion non ha ancora svelato a chi assegnerà.

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