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Questo articolo è stato pubblicato il 09 settembre 2010 alle ore 19:45.
La corte di Cassazione ha annullato l'ordinanza di custodia cautelare in carcere per Flavio Carboni e Pasquale Lombardi con rinvio a una nuova decisione del tribunale del riesame. I giudici della suprema corte hanno infatti comunque rinviato gli atti al tribunale del riesame, facendo così rimanere in carcere i due indagati. L'avvocato Anselmo De Cataldo, difensore di Carboni, ha spiegato: «Siamo soddisfatti, evidentemente delle regioni le avevamo. La nostra battaglia continua. Attendiamo le motivazioni del provvedimento per capirne di più».
L'imprenditore sassarese e l'ex giudice tributario sono accusati dalla procura di Roma di aver fatto parte dell'associazione segreta, la cosiddetta P3, che avrebbe cercato di condizionare apparati amministrativi dello Stato e ambienti costituzionali per i propri affari.
Il 15 luglio scorso il tribunale della libertà di Roma aveva disposto il carcere sia per Carboni che per Pasquale Lombardi. Contro le ordinanze hanno fatto ricorso alla Suprema Corte le difese degli indagati. La Sezione Feriale Penale della Cassazione dopo più di quattro ore di camera di consiglio ha deciso che il tribunale del Riesame di Roma dovrà tornare a pronunciarsi sulla custodia cautelare in carcere disposta per entrambi annullando con rinvio l'ordinanza del tribunale del 15 luglio scorso.
Il sostituto procuratore generale della Cassazione Federico Sorrentino questa mattina si era pronunciato per la conferma del carcere per gli indagati. Carboni e Lombardi, detenuti dall'8 luglio scorso, sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla violazione della legge Anselmi (associazioni segrete) assieme all'imprenditore napoletano Angelo Martino.
Oggi le difese di Carboni e Lombardi avevano sostenuto l'insussistenza dell'accusa di associazione segreta e l'inutilizzabilità delle intercettazioni tra alcuni parlamentari e l'indagati. L'avvocato Renato Borzone, legale di Carboni, aveva inoltre anche depositato una documentazione medica che attesta l'aggravamento delle condizioni fisiche di Carboni, sofferente di cuore da quando è detenuto in carcere.