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Questo articolo è stato pubblicato il 04 agosto 2010 alle ore 13:13.
L'Aula della Camera ha respinto la mozione di sfiducia al sottosegretario alla Giustizia, Giacomo Caliendo, presentata da Pd e Idv. Pdl e Lega hanno votato contro, Udc, Fli (i finiani) e Api si sono astenuti, Pd e Idv hanno votato a favore. I sì sono stati 229, i no 299 e 75 gli astenuti.
Acque agitatissime durante le dichiarazioni per la votazione della mozione di sfiducia al sottosegretario Caliendo, con tanto di rissa durante l'intervento del leghista Marco Reguzzoni. Marco Martinelli del Pdl e Aldo Di Biagio del gruppo Futuro e libertà sono venuti alle mani nel retro dell'aula. Già prima Martinelli aveva lanciato la tessera che i deputati usano per votare in faccia a Di Biagio. Che ha reagito scagliandosi contro il pidiellino.
I due hanno lasciato l'emiciclo dalle porte secondarie per continuare la discussione fuori ma sono stati fermati dall'intervento dei commessi e del deputato finiano Enzo Raisi. Martinelli rientrato in Aula è stato richiamato dal presidente della Camera Gianfranco Fini ed ha reagito al richiamo lasciando l'Aula. Martinelli ha poi abbandonato l'aula urlando all'indirizzo degli ex colleghi: «merde, merde, sono delle merde...».
Il premier Silvio Berlusconi ha detto che sarebbe pronto ad andare al voto subito se il governo non dovesse avere più i numeri. Sottolineando, però, che sono decisioni che non prenderà da solo. Lo avrebbe detto ieri sera nel corso di una cena al castello di Tor Crescenza con le deputate del Pdl secondo quanto riferito da alcuni dei partecipanti citati dall'Ansa.
Il premier avrebbe inoltre sostenuto che la fine del bipolarismo sarebbe un passo indietro per tutta la politica. Tornerebbero in ballo meccanismi tipici del teatrino della prima Repubblica. Per Berlusconi la scelta di astenersi sulla mozione Caliendo fatta ieri da Fli, Udc, Api ed Mpa (l'astensione sul caso Caliendo) non ha senso ed è pretestuosa.
Nel corso del dibattito alla Camera, il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, ha detto che sui principi, come la presunzione di innocenza, non ci si può astenere. «Il sottosegretario Caliendo - ha aggiunto il ministro - deve continuare a svolgere il proprio lavoro. Un lavoro che ha svolto in modo proficuo fino ad oggi. Sono il ministro della Giustizia e quindi non posso occuparmi del merito di questa indagine. Ma credo che anche questa vicenda della P3 sia soltanto il frutto di un'elaborazione dei pm».