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Questo articolo è stato pubblicato il 10 settembre 2010 alle ore 15:14.
Sarà la prima visita di un Pontefice in Gran Bretagna in veste di capo di Stato. Quella che Benedetto XVI compirà dal 16 al 19 settembre è quindi un missione che ha di certo una portata storica per la chiesa cattolica, per quello che è stato e quello che sarà. Se 28 anni fa Giovanni Paolo II arrivò come pastore, oggi Ratzinger si presenta come capo strutturato di una piccola nazione che sta serrando i ranghi e accoglie i fuggiaschi, come accade con gli anglicani tradizionalisti, in fuga dalla Chiesa d'Inghilterra tacciata di ultra modernismo.
Il tutto avverrà nel cuore più secolarizzato dell'Europa – anche se nella sua variante anglosassone – dove non si fa sconti a nessuno e il controllo dei media e dell'opinione pubblica non è uno scherzo e non è mai messo all'indice da chi ne è colpito (come accade invece di regola in Italia). Non è un caso, quindi, che al momento uno degli eventi più attesi (e temuti) sia il documentario che Channel 4 metterà in onda quando il Papa arriverà a Londra e, sabato 18, guiderà la veglia di preghiera ad Hyde Park (concesso in via straordinaria dal governo per un evento religioso) alla vigilia della beatificazione del cardinale John Henry Newman, il grande teologo e filosofo ottocentesco convertitosi dall'anglicanesimo, uno dei pensatori-teologi preferiti da Ratzinger sul filone di "ragione e fede", considerato uno dei pensatori che ha dato gambe al processo che ha portato al Concilio.
Un programma televisivo può mettere in crisi una visita papale? In Gran Bretagna evidentemente può avere il suo effetto dirompente, se parla di molestie sessuali di preti, di omosessualità (tirando dentro lo stesso Pontefice, pare), di antisemitismo, di preservativi e Aids e altro ancora. Tutto un repertorio che sta accompagnando, tra alti e bassi, un pontificato di "consolidamento" dopo quello di espansione di Wojtyla: all'annunciatore della Chiesa universale che riempiva le spianate a botte di milioni di fedeli è succeduto il fine teologo, che andando a beatificare Newman trova sulla sua strada una marcia di contestatori che si sono dati appuntamento a Piccadilly Circus per contestarlo.
Oggi il portavoce padre Federico Lombardi ha detto chiaramente che le proteste annunciate non destano preoccupazione nei Sacri palazzi: «non c'è da stupirsene, perchè sono avvenute anche in altre occasioni, ma da parte nostra non c'è nemmeno da preoccuparcene eccessivamente: l'ostilità al Papa è un elemento del tutto minoritario». Probabile è un incontro con alcune vittime di abusi, ma sarà lontano dalle telecamere, come avvenuto a Malta a maggio, viaggio che si è svolto nel bel mezzo della tempesta mediatica sulla pedofilia che Ratzinger riuscì a sterzare come un parziale successo. Accadrà pure in quello in Gran Bretagna? È possibile, viste le premesse. Di certo i sondaggi non mostrano ostilità al pontefice e anche la Chiesa anglicana, alla fine, da una buona riuscita del pellegrinaggio potrebbe trarre dei benefici per quanto indiretti.