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Questo articolo è stato pubblicato il 20 settembre 2010 alle ore 19:33.
Fate fatica a comprendere lo strano caso della scuola «Gianfranco Miglio» di Adro? Ritenete inopportuno, se non addirittura anti-costituzionale, coniugare diritto all'istruzione e propagandismo «lumbàrd»? La verde simbologia celtica abbinata all'ardesia delle lavagne vi fa girare la testa? Legittimo, per carità.
Come la mettereste, però, se vostro figlio vi chiedesse di iscriversi all'Ipsar «Ugo Tognazzi» di Pollena Trocchia? Perché – incredibile ma vero – l'Istituto alberghiero in questione esiste ed è soltanto l'ennesimo curioso prodotto di un'autonomia scolastica che in Italia diventa spinta solo quando si tratta di trovare nomi accattivanti, lontani anni luce dai tradizionali Giuseppe Mazzini, Pitagora e Alessandro Manzoni. Per comprenderlo basta farsi un giro sulle tabelle del ministero dell'Istruzione con numeri e indirizzi dei vari istituti statali. State tranquilli: non c'è nulla di politicamente discutibile quanto la scuola di Adro (resterà deluso chi spera di trovare un liceo «Benito Mussolini» o un istituto per ragionieri «Giuseppe Stalin»), in compenso è tutto un fiorire di personaggi dello spettacolo che poco ci azzeccano con le istituzioni scolastiche.
Obbligatorio partire dal «Tognazzi» di Pollena Trocchia e già il nome della ridente cittadina vesuviana fa un po' ridere (a Napoli, quando si mettono in dubbio le qualità di un professionista, gli si chiede: «Dove hai studiato? A Pollena Trocchia»). Cosa ha a che fare poi il leggendario alfiere della commedia all'italiana con un istituto alberghiero il cui slogan dichiarato è «La scuola dei saperi, la scuola dei sapori»? Certo, il buon Tognazzi fu gran buongustaio e abile cuoco dilettante. Certo, prese parte alla «Grande abbuffata» cinematografica di Marco Ferreri. E poi? Non sarebbe stato meglio, al massimo, puntare su uno chef di professione come nume tutelare?
Quando parli di Tognazzi, viene spesso e volentieri in mente anche Vittorio Gassman che proprio insieme col comico cremonese scrisse pagine indimenticabili del nostro cinema. Evidentemente dev'essere venuto in mente anche a chi regge le sorti dell'Istituto superiore statale di Roma che proprio al Mattatore è intitolato. Di più: sul sito web della scuola campeggia una foto dello stesso Gassman che, in maniche a sbuffo, legge Dante.