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Questo articolo è stato pubblicato il 23 settembre 2010 alle ore 17:02.
Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha invitato nuovamente l'Iran a dimostrare in modo «chiaro e trasparente» la natura pacifica del suo programma nucleare. Allo stesso tempo, Obama ha detto agli altri leader mondiali presenti al Palazzo di Vetro che la «porta deve restare aperta per la diplomazia, nel caso in cui l'Iran decidesse di passarci dentro». Obama non ha comunque mancato di rilevare che anche lo scorso anno, sempre al Palazzo di Vetro, aveva espresso la sua disponibilità nei confronti di Teheran, ma nonostante ciò le tensioni sono continuate.
«Avevo anche detto, in questa sala, che se l'Iran non avesse rispettato i suoi doveri avrebbe dovuto subirne le conseguenze». Ma il presidente iraniano Ahmadinejad, nel suo intervento a New York all'Assemblea Generale dell'Onu ha accusato: tra i responsabili diretti degli attacchi dell'11/9 ci sono anche «alcun segmenti» dell'Amministrazione Usa «che li hanno orchestrati per salvare il regime». Mahmud Ahmadinejad ha poi proposto il 2011 come anno del disarmo nucleare e del nucleare pacifico per tutti. E ha ribadito che l'Iran non punta all'arma nucleare, «l'arma la più inumana che ci sia, un'arma da eliminare», e che possiedono invece alcuni paesi membri permanenti del Consiglio di Sicurezza, oltre ad Israele, «il regime sionista» che, ha detto Ahmadinejad «ha commesso i più orribili crimini» contro i palestinesi.
Come concordato in precedenza i delegati degli Stati Uniti e quelli dei 27 Paesi Ue, a partire dal rappresentante italiano, hanno abbandonato l'aula. La Missione Usa presso l'Onu ha lasciato l'aula quando il presidente iraniano ha accusato gli Usa di essere tra i responsabile diretti dell'11/9. E in una nota sottolinea: piuttosto che pronunciare «parole di apertura», il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha fatto «una vile scelta» di cospirazione, pronunciando ancora una volta frasi «antisemitiche» alle Nazioni Unite.
Il presidente iraniano si è presentato al suo discorso all'Onu con una Bibbia ed un Corano. «C'è gente che vuole bruciare il Corano - ha detto - Ma il Corano è verità e la verità non può essere bruciata». A questo punto ha alzato i due libri che aveva portato: «Questa è una Bibbia e questo è il Corano - ha detto il presidente iraniano - Si tratta di libri considerati sacri. Noi abbiamo rispetto per entrambi»