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Il premier Wen Jiabao in visita in Grecia annuncia che la Cina comprerà i bond di Atene

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Questo articolo è stato pubblicato il 02 ottobre 2010 alle ore 18:39.

Il premier cinese Wen Jiabao in visità sabato e domenica ad Atene ha offerto di acquistare bond greci al primo ministro George Papandreou nel momento in cui Atene deciderà di tornare sui mercati dopo aver esaurito i fondi del piano di salvataggio da 110 miliardi di euro offerti da Fmi e Ue.

La Cina ha dato assicurazioni che Pechino comprerà bond governativi greci una volta che il governo Papandreou avrà deciso di tornare sui mercati, forse nel 2012.
La notizia è importante, perché metterà una buona parte del destino finanziario di Atene in mano alla Cina, una mossa che si aggiunge al fatto che Pechino già controllla il Porto del Pireo con una concessione di 35 anni.

«La Grecia - secondo l'ambasciatore cinese in Grecia Luo Linquan - si trova ad affrontare un momento difficile ma la Cina sta adottando azioni concrete per aiutare Atene e l'Unione europea per superare la loro crisi». La prospettiva cinese di investimento sull'area dell'Egeo è di lungo periodo. In particolare la Cina e la Grecia stanno lavorando insieme per costruire al porto commerciale del Pireo il più grande centro di distribuzione e di transito tra Asia ed Europa. La società cinese Cosco Pacific Ltd, una delle maggiori al mondo, ha ottenuto la concessione, dopo molte contestazioni sindacali greche, per gestire un terminal container al Pireo per 35 anni a partire dall'ottobre scorso. Non solo. La Cosco ha fatto il bis con il porto turco di Smirne e così ha fatto bingo nell'area.

Nel 2011 la Grecia avrà titoli pubblici in scadenza da rifinanziare pari a 28 miliardi di euro, ma il Tesoro non può andare sul mercato e quindi bisognerà usare i fondi di aiuto. Non solo. Atene dovrà anche fronteggiare un deficit 2011 stimato a 15 miliardi, che sommati ai 28 di bond in scadenza fanno un "borrowing requirement" come dicono gli analisti di 43 miliardi di euro, tutti soldi che il ministro delle Finanze, George Papacostantinou, non potrà chiedere a Petros Christodolou, capo dell'agenzia del debito ellenico, che non ha i mezzi per andare sul mercato perché non c'è ancora la necessaria fiducia.

Se Atene dovesse farcela a contenere il fabbisogno a quota 43 miliardi di euro nel 2011 resterebbero a sua disposizione dal monte prestito di 110 miliardi, che nel frattempo sarà sceso a 72 miliardi (110-38 del 2010), solo 29 miliardi di "tesoretto" per il 2012. Tutti questi numeri per indicare che Papandreou ha un sentiero stretto di fronte a sé ma non impossibile se saprà usare il prestito in un orizzonte di tre anni.

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Wen Jiabao arriva in Europa, ma va prima in grecia a fare shopping. Nella foto una scritta sul muro di un edificio situato nei pressi del Porto del Pireo ad Atene contro gli investimenti da parte dei cinsi (AFP Photo)

Il tour europeo di Wen Jiabao parte dal business in Grecia, dove investirà nel porto del Pireo

Poteva essere il porto di Gioia Tauro nelle intenzioni di Romano Prodi ma poi i cinesi, forse anche

Tags Correlati: Cosco Pacific Ltd | Farnesina | Fmi | Fu Ying | George Papacostantinou | George Papandreou | Gianfranco Fini | Giorgio Napolitano | Governo | Italia | Pechino | Renato Schifani | Senato | Silvio Berlusconi | Turchia | Wen Jiabao

 

Ecco perché è imporante l'aiuto cinese. Pechino ha promesso di aiutare la Grecia per ampliare la cooperazione ad altri porti (Salonicco?), nel trasporto, la logistica, tecnologie dell'informazione e nuove infrastrutture come centri commercialie catene alberghiere. E ora anche finaziarimente. Ma il viaggio del premier cinese non si ferma alla Grecia. Oltre ad Atene, Wen Jiabao visiterà la Turchia, l'Italia e il Belgio, dove parteciperà all'importantissimo vertice tra Cina ed Unione europea. In questi giorni è stato presentato proprio alla Farnesina il decimo rapporto sul business europeo in Cina. Nel dossier si sottolinea l'esigenza che Pechino riduca le barriere commerciali per facilitare gli investimenti stranieri. Anche questo sarà argomento delle trattative a Bruxelles.

La tappa in Italia. Quanto alla tappa nel nostro paese «la Cina e l'Italia hanno una collaborazione profonda» nell'economia, il commercio, la protezione dell'ambiente e la tecnologia e durante la sua visita in Italia il 7 ottobre, il premier cinese Wen Jiabao discuterà di come svilupparla. Lo ha detto il 28 settembre il viceministro degli esteri cinese Fu Ying presentando il viaggio di Wen in una conferenza stampa a Pechino.
Wen Jiabao vedrà Napolitano e Berlusconi. Il premier parlerà con i suoi interlocutori italiani- il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ed i presidenti della Camera e del Senato Gianfranco Fini e Renato Schifani - anche di come affrontare «congiuntamente» la crisi finanziaria e le sfide che essa pone. Il viceministro, oggi la donna più in vista del governo cinese, ha ricordato che Wen Jiabao ha già visitato il nostro Paese nel 2004, quando visitò anche Milano e la comunità cinese di Via Paolo Sarpi. Quest'anno, ha proseguito, il premier parteciperà all'inaugurazione dell'Anno della Cultura Cinese in Italia, il 7 ottobre.

Non è ancora stato stabilito se il premier incontrerà esponenti della comunità cinese in Italia. Il viceministro Fu Ying ha ammesso che in passato si sono verificate delle «frizioni» sul ruolo della comunità cinese, in particolare in riferimento alla situazione dell'industria tessile di Prato. «Noi - ha affermato - raccomandiamo ai cinesi all'estero di rispettare le leggi del paese nel quale vivono e di dare il loro contributo allo sviluppo della società rispettando la cultura ed i costumi locali».

Fu Yinh ha definito «molto significativa» l'esperienza dell'Unione europea dalla quale, ha sottolineato, l'Asia ha «molto da imparare» ma che non può essere semplicemente «copiata» nella regione. Anche questo sarà tema delle discussioni con Pechino oltre alle tensioni valutarie che stanno facendo schizzare l'euro mentre lo yuan resta al palo

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