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Grandi stadi per grandi eventi. Così il rugby europeo conquista sempre più pubblico

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Questo articolo è stato pubblicato il 04 ottobre 2010 alle ore 20:10.

Primo stop and go per la stagione del rugby di vertice. Dopo cinque giornate si ferma la Celtic League, con un bilancio finora a due facce per le matricole italiane: oltre ogni previsione il sesto posto del Benetton Treviso, mentre gli Aironi cercano ancora la prima vittoria e sono in fondo alla classifica. Nello scorso fine settimana, due finali di segno opposto hanno determinato le sorti delle partite. Una meta di Burton a cinque minuti dal termine ha dato ai trevigiani il terzo successo su quattro incontri disputati in casa (20-13 contro i Dragons gallesi), mentre a Viadana gli Aironi sono stati sorpassati all'80' da una meta di Jacobsen, trasformata da Blair per il 10-9 a favore dell'Edinburgh.

Nei due prossimi week end il palcoscenico è tutto delle coppe europee. Per le nostre sei squadre - dall'eccellenza della Heineken al livello inferiore della Amlin Challenge Cup - l'asticella da superare sembra sempre troppo alta. Difficile pensare che si riesca finalmente nell'impresa del passaggio ai quarti, mai centrata nell'arco di 15 anni.

Intanto il rugby ripropone partite scelte per trasformarsi in eventi. Grandi stadi, diversi da quelli in cui si gioca di solito, forte battage pubblicitario, appeal garantito pure nei confronti di chi non mette la palla ovale in cima alle sue priorità sportive. L'anno scorso è successo anche in Italia, forse per la prima volta. A Milano, in novembre, la febbre per gli All Blacks continuava a salire. Nonostante il tutto esaurito fosse stato annunciato da settimane, con l'andare dei giorni la caccia al biglietto si fece frenetica: "esserci" era sempre più importante. E a San Siro, il 14 novembre, si superò la quota di 80mila spettatori. Dato ufficiale, 80.018. Certo, in quella circostanza il successo venne favorito in maniera decisiva dal fascino enorme dei neri neozelandesi, mentre in altre nazioni si ottiene lo stesso effetto anche pianificando lo spostamento in un impianto più grande e prestigioso per un "semplice" match tra club o selezioni.

L'ultimo esempio arriva fresco fresco da Dublino e ci riporta alla Celtic League. Sul terreno del vecchio e glorioso Lansdowne Road, costruito nel 1872, è sorto il modernissimo Aviva Stadium, che sarà la casa della Nazionale irlandese di rugby ma anche di quella di calcio, guidata da Giovanni Trapattoni. Un complesso costato 400 milioni di euro, abbinato allo stesso sponsor - la compagnia di assicurazioni Aviva - che dà il nome alla Premiership inglese di rugby. Qui, sabato scorso, il Leinster ha affrontato il Munster e lo ha battuto 13-9 con un pienone da 50.645 spettatori, record assoluto per una gara di Celtic.

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Rugby festa italiana per il Benetton vittorioso all'esordio in Celtic League

Le prime volte devono avere qualcosa di straordinario, e l'Italia del rugby non si sottrae alla

Tags Correlati: Amlin Challenge Cup | Andy Warhol | Biarritz | Brian Ò Driscoll | Burton | Cardiff | Dublino | Estra | Giovanni Trapattoni | Girone | Glasgow | Italia (squadra) | Jean Bouin | Leinster | Mauro Bergamasco | Max Guazzini | Nazionale irlandese di calcio | Re Baldovino | San Sebastian | Società per Azioni | Sport | Ulster

 

Le due squadre irlandesi, peraltro, detengono un primato ancora più significativo, stabilito l'anno scorso per una semifinale di Heineken. Stessa città, Dublino, ma stadio diverso, vale a dire l'immenso Croke Park, tempio degli sport gaelici prestato al rugby durante la ristrutturazione di Lansdowne Road. I biglietti venduti nell'occasione furono 82.208, record mondiale per un incontro giocato tra formazioni "di club". Il Leinster viene tirato in ballo anche per una nuova conquista della Heineken Cup: sabato 16 ottobre la squadra dello straordinario Brian O' Driscoll sarà ospitata dalla formazione londinese dei Saracens nientemeno che a Wembley.

A distinguersi per questo tipo di partite è stato soprattutto lo Stade Francais del presidente Max Guazzini, innovatore capace di creare un interesse sempre maggiore intorno al rugby. Il club degli azzurri Parisse e Mauro Bergamasco è diventato famoso, oltre che per i successi sportivi, per iniziative che rompono i confini della tradizione ovale. Dalle maglie a dir poco vistose (rosa shocking, oppure con i gigli, con le saette, con l'immagine di una Bianca di Castiglia "pop" stile Andy Warhol) al calendario "Dieux du Stade": foto di giocatori seminudi e centinaia di migliaia di copie vendute. Risale all'ottobre 2005 il primo confronto di campionato - con il Tolosa - disputato allo Stade de France, che solitamente ospita le partite della Nazionale transalpina, davanti a 79.454 persone. Da allora le trasferte dall'impianto "di casa" (lo Jean Bouin, 12 mila spettatori) allo stadio astronave di Saint-Dénis, alle porte di Parigi, si sono fatte abbastanza frequenti.
La società di Guazzini, peraltro, aveva messo in cantiere anche una partita di Heineken Cup da giocare all'estero. Solo la neve aveva impedito di giocare una partita con gli irlandesi dell'Ulster al "Re Baldovino" di Bruxelles (il vecchio Heysel, tristemente noto per la strage di sostenitori juventini avvenuta nel 1985). Passando ad altre squadre francesi, nel 2006 il Bourgoin ha ospitato il Munster in Svizzera, allo Stade de Genéve, mentre dal 2005 più di una volta il Biarritz ha passato il confine per giocare in Spagna, nello Stadio Anoeta di San Sebastian.

In quest'ultimo caso, al di là della necessità di giocare in una struttura più ampia (ma non enorme, con una capienza di 32mila spettatori), ci sono le radici basche ad accomunare le popolazioni al di qua e al di là della frontiera. Gli stessi motivi "etnici" per cui appare probabile l'avverarsi di un altro momento storico: il prossimo 16 aprile una partita del Top 14 francese si dovrebbe disputare al Camp Nou di Barcellona. Nell'occasione, i blaugrana di Guardiola lasceranno spazio alla palla ovale e al Perpignan, che - come loro - è una formazione simbolo della Catalogna.

LA CELTIC LEAGUE
Quinta giornata: Cardiff-Connacht 22-6; BENETTON TREVISO-Dragons 20-13; Ulster-Glasgow 19-17; AIRONI-Edinburgh 9-10; Leinster-Munster 13-9; Scarlets-Ospreys 18-21
Classifica*: Munster 19 punti; Cardiff e Ulster 18; Scarlets 16; Ospreys 15; BENETTON e Connacht 12; Leinster ed Edinburgh 10; Glasgow 6; Dragons 5; AIRONI 2
* Quattro punti per la vittoria, due per il pareggio, un punto di bonus alla squadra che segna almeno quattro mete e a quella che perde con meno di otto punti di scarto
Prossimo turno. Venerdì 22 ottobre: Edinburgh-Ulster; Munster-BENETTON TREVISO; Cardiff-Scarlets. Sabato 23: Connacht-Leinster; Dragons-AIRONI. Domenica 24: Glasgow-Ospreys

LE COPPE EUROPEE AL VIA
Heineken Cup
Girone 1. Venerdì 8: Northampton (Ing)-Castres (Fra). Sabato 9: Cardiff (Gal)-Edinburgh (Sco)
Girone 2. Sabato 9: Leinster (Irl)-Racing Metro 92 (Fra); Clermont Auvergne (Fra)-Saracens (Ing)
Girone 3. Sabato 9: Toulon (Fra)-Ospreys (Gal); London Irish (Ing)-Munster (Irl)
Girone 4. Venerdì 8: Ulster (Irl)-AIRONI. Domenica 10: Bath (Ing)-Biarritz (Fra)
Girone 5. Sabato 9: BENETTON TREVISO-Leicester (Ing); Scarlets (Gal)-Perpignan (Fra)
Girone 6. Venerdì 8: Glasgow (Sco)-Dragons (Gal). Domenica 10: Toulouse (Fra)-London

Wasps (Ing)
Si qualificano ai quarti di finale le vinitrici dei rispettivi gironi e le due migliori seconde

Amlin Challenge Cup
Girone 1. Sabato 9: I CAVALIERI ESTRA PRATO-Connacht (Irl); domenica 10: Bayonne (Fra)-Harlequins (Ing)
Girone 2. Venerdì 8: Sale (Ing)-El Salvador (Spa); Brive (Fra)-PETRARCA PADOVA
Girone 3. Giovedì 7: Newcastle (Ing)-Bourgoin (Fra). Sabato 9: Exeter (Ing)-Montpellier (Fra)
Girone 4. Giovedì 7: Stade Francais (Fra)-CROCIATI PARMA. Sabato 9: Bucarest (Rom)-Leeds (Ing)
Girone 5: Venerdì 8: Agen (Fra)-Gloucester (Ing). Sabato 9: FEMI CZ ROVIGO-La Rochelle (Fra)
Si qualificano ai quarti di finale le vincitrici dei rispettivi gironi, cui si aggiungeranno la terza, la quarta e la quinta tra le formazioni arrivate al secondo posto nei gironi di Heineken Cup

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