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Questo articolo è stato pubblicato il 13 ottobre 2010 alle ore 16:05.
Maria Luisa Busi torna in video su Rai3 con un nuovo programma, "articolotre". Dopo la querelle con il direttore del Tg1 Augusto Minzolini, per la quale ha lasciato il 21 maggio la conduzione delle 20 in polemica contro una testata "parziale e di parte", l'ex anchorwoman del Tg1 propone una trasmissione ispirata all'articolo 3 della Costituzione, in base al quale tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche. Sarà in onda dal 15 ottobre, tutti i venerdì in prima serata su Rai3.
«I protagonisti del programma saranno - spiega la conduttrice insieme al direttore di Raitre Paolo Ruffini - tutti i cittadini, i giovani, le donne, gli immigrati, i lavoratori, gli anziani e chiunque abbia subito la negazione di un diritto». Affronteremo, ha detto, «anche la questione del precariato, con le vecchie generazioni costrette a dare aiuto anzichè riceverlo dai propri figli che non sono affatto dei bamboccioni, che non possono nemmeno permettersi un appartamento in affitto». Si parlerà del mondo della sanità e del diritto di essere curati bene, ma anche dell'assenza del welfare e delle mortificazioni subite dalla ricerca. Articolo 3 punta anche a tutelare i consumatori e a promuovere nuove forme di consumo più equo e sostenibile: banche, assicurazioni, industrie, commercianti, telefonia, agenzia di viaggio, agenzie immobiliari, ma anche aziende che smaltisocno rifiuti, televisione, carta stampata o internet.
Il programma - firmato dalla stessa Busi con Filippo Nanni, Alessandro Garramone, Anna Pagliara, capostruttura Annamaria Catricalà - alternerà servizi a dibattito in studio, con ospiti fissi. «La giornalista ricorda poi come ha scelto questa nuova sfida dopo essere stata chiamata a giugno da Ruffini: »ho accettato - spiega - anche se sono ancora legata alla mia testata (e ufficialmente non è stata ancora distaccata dal Tg1) perchè avevo voglia di tornare a lavorare. Nel direttore ho trovato sintonia di valori e le stesse idee professionali».
«Il provvedimento disciplinare contro Santoro - ha detto poi la conduttrice rispondendo alle domande dei giornalisti - è profondamente ingiusto». La Busi ha ricordato che «si sentono volgarità ben peggiori in televisione per le quali non viene preso alcun provvedimento. Annozero è una trasmissione molto seguita, che mostra il conflitto in atto nel nostro Paese attraverso inchieste e contraddittori, sospenderla è un danno per l'azienda - ha continuato l'ex conduttrice del Tg1 - ci sono programmi che continuano ad andare in onda nonostante il calo degli ascolti, non vorrei fossero usati due pesi e due misure».