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Questo articolo è stato pubblicato il 23 ottobre 2010 alle ore 15:38.
Futuro e libertà presenterà in Parlamento un emendamento per alzare l'aliquota di tassazione delle rendite finanziarie dal 12,5 al 24-25%, in linea con la media europea. Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, durante il suo intervento al workshop «Dialoghi asolani» con Massimo D'Alema. «La tassazione delle rendite finanziarie - ha detto il fondatore di Fli - non è né di destra né di sinistra». Fini pensa in questo modo di reperire fondi per aiutare la riforma sull'università proposta dal ministro Gelmini».
«Il presidente della Camera - afferma il vice presidente dei deputati del Pdl, Osvaldo Napoli, commentando la proposta lanciata dal presidente della Camera ad Asolo - ha provato a spiegare al leader di Futuro e libertà, Gianfranco Fini, la grave superficialità con cui ha parlato di un raddoppio delle aliquote fiscali sulle rendite finanziarie, così come fece il suo predecessore Fausto Bertinotti? Temo che non lo abbia fatto». «Chi invoca, come fanno Fini e, presumo, il compagno di merende Massimo D'Alema, di intervenire sulle aliquote fiscali lo fa o perché ignora i problemi connessi alla gestione del terzo debito pubblico al mondo, oppure perché non ha letto i giornali negli ultimi sei mesi e quindi non è al corrente degli attacchi speculativi portati contro il debito pubblico di Grecia, Spagna, Portogallo e Irlanda - sottolinea Napoli -. Oppure, ma non credo alla terza ipotesi, si invoca un giro di vite nella speranza che parta un attacco al debito pubblico italiano per destabilizzare il quadro politico e sociale. In ogni caso, trovo delittuoso che si voglia affossare l'Italia in odio a Berlusconi».
«Il presidente del Consiglio ha più di ogni altro il dovere di governare. Dice spesso di avere il diritto di governare ma ha anche e soprattutto il dovere. Quindi, magari più che dire che farà quando si tornerà a votare, dica cosa fa adesso che il voto non c'è». Ha ancora detto oggi Gianfranco Fini. Quindi, magari più che dire che farà quando si tornerà a votare, dica cosa fa adesso che il voto non c'è». Secondo Fini l'attuale dibattito politico non pone in discussione «se questa maggioranza può dare di più di quello che ha dato: dobbiamo capire se c'è la possibilità di un confronto unitario su questioni che possono essere affrontate da maggioranza e minoranza».