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Questo articolo è stato pubblicato il 24 ottobre 2010 alle ore 17:16.
FIRENZE - «Sono il presidente di un piccolo partito, ma di una grande speranza». Da oggi comincia la rincorsa di Nichi Vendola alla leadership del centrosinistra. Il governatore della Puglia ha chiuso - con l'elezione unanime alla presidenza - il primo congresso fondativo di Sel di cui è leader e anima. La partita ora si sposta sul terreno politico per le primarie del Pd e la posta in gioco sarà quella di conquistare il primato. Vendola è forte nei sondaggi che lo indicano vincitore sul leader del Pd Pierluigi Bersani. Forte anche dell'alleanza con la Cgil e la Fiom che, ormai non ci sono più dubbi, appoggerà il poeta gentile.
E nonostante qui a Firenze non ci fossero né Bersani néD'Alema, la polemica a distanza ha avuto momenti molto duri, specie dopo che Vendola ha criticato l'idea di esecutivo tecnico che potrebbe costituirsi nel caso cadesse il Governo Berlusconi. D'Alema in un'intervista al Sole 24 di ieri, aveva detto fra le altre cose che un possibile Governo tecnico si sarebbe occupato anche di riforme economiche e Vendola aveva bollato tali dichiarazioni del presidente del Copasir come una "truffa gigantesca". In questo clima, non proprio di collaborazione, si aprirà la partita su chi sfiderà Silvio Berlsuconi alle prossime elezioni.
Vendola ha detto di voler aprire a Casini, ma il segretario dell'Udc ha risposto picche. Allora, stamattina il Governatore pugliese ha alzato il tiro: "vorrei parlare alla Chiesa e agli uomini e donne che partecipano al family day per porre una domanda: ma fa più danni una storia d'amore fra persone dello stesso sesso o il liberismo che ha prodotto povertà, precarietà e disoccupazione?".
Vendola, comunista e cattolico praticante, ha detto di essere «innamorato del Cristo sulla croce, che raccontava un'altra storia», quello che si rivolge agli umili e agli immigrati. Il passo successivo verso la situazione del lavoro in Italia è stato obbligato: aderire allo sciopero generale proposto ieri dalla stessa tribuna congressuale da Maurizio Landini della Fiom. "La mobilitazione generale serve a rimettere insieme lo specchio frantumato del lavoro dove l'Italia possa specchiarsi", ha sottolineato Vendola. Ma è stato ancora una volta il mondo cattolico a catalizzare l'attenzione del governatore pugliese. "Aldo Moro sabato 16 alla manifestazione della Fiom a Roma ci sarebbe andato, poi quello statista così distante dal mio modo di pensare avrebbe scritto un saggio per indicare il mondo del lavoro come valore e risorsa per il futuro dell'Italia. Lo fece nel '68, quando capì che tutto stava cambiando".