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Questo articolo è stato pubblicato il 27 ottobre 2010 alle ore 21:44.
Il pentito Gaspare Spatuzza ha riconosciuto nell'agente dell'Aisi Lorenzo Narracci l'uomo mostratogli in foto nei mesi scorsi dalla dda di Caltanissetta e da lui allora indicato come somigliante «alla persona estranea a Cosa nostra» che era nel garage mentre veniva imbottita di tritolo la 126 usata per la strage di via D'Amelio.
Durante la ricognizione all'americana, Spatuzza non ha avuto dubbi nell'indicare che Narracci era lo stesso individuo mostratogli in foto. Ma ha affermato, secondo quanto si è
appreso successivamente, di non essere certo al 100% che si tratti della stessa persona presente ai preparativi dell'eccidio, pur ribadendo la somiglianza tra i due.
A dividerli c'era un vetro. Da un lato il pentito. Dall'altro l'ex agente del Sisde, ora all'Aisi, Narracci. All'ex mafioso i pm di Caltanissetta, che hanno riaperto le indagini sulle stragi del '92, hanno chiesto se lo 007 fosse «la persona esterna alla mafia» che, secondo il collaboratore, avrebbe partecipato ai preparativi dell'eccidio di via D'Amelio. «È lo stesso che mi avevate mostrato in foto», ha risposto.
Tra Narracci e l'uomo visto mentre veniva imbottita di tritolo la Fiat 126 usata per uccidere Borsellino ci sarebbe una somiglianza. Spatuzza, però, non è stato in grado di andare oltre e dare risposte certe.