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Il Pdl si prepara allo show-down di giovedì stretto tra le correnti e le fughe verso Fini

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Questo articolo è stato pubblicato il 28 ottobre 2010 alle ore 18:37.

Ufficialmente si tenta di nascondere la polvere sotto il tappeto. «Da parte dei nostri parlamentari c'è senso di responsabilità e un grande attaccamento al Pdl e al presidente Berlusconi», si affretta a dichiarare il ministro Mariastella Gelmini, in quota "Liberamente" la corrente degli under 40 che fa capo ad Angelino Alfano, Mara Carfagna e Stefania Prestigiacomo. La verità, però, è un'altra e, per avere un termometro affidabile della temperatura interna al Pdl, basta sentire qualche berluscones doc. Il partito è allo sbando, è il ragionamento sviluppato dai fedelissimi del Cavaliere, non c'è più il capo, non controlla più Roma e c'è una sfiducia totale. Accentuata dalle ultime vicende che hanno investito il premier.

Insomma, il Pdl è sempre più logorato e alle prese con continui smottamenti che rischiano di travolgerlo. L'ultimo, il documento presentato ieri da 25 senatori capeggiati da Andrea Augello, è solo la spia di un malessere diffuso, che rischia di esplodere nella direzione nazionale convocata per il 4 novembre alle ore 12. Lì, almeno sulla carta, si dovranno discutere e approvare le nuove regole per la nomina dei coordinatori locali varate dall'ufficio di presidenza, ma la grande riunione, che precede di pochi giorni la convention perugina di Futuro e libertà, potrebbe trasformarsi in un ring tra le varie fazioni.

Al di là delle dichiarazioni rilasciate agli organi di stampa e improntate alla distensione, il clima a via dell'Umiltà è infatti pesante. E anche se la commissione statuto del Pdl, riunita ieri, ha recepito alcune delle modifiche proposte dai 25 senatori pidiellini, come la costituzione di organismi di garanzia per la raccolta dei tesseramenti e l'organizzazione dei congressi, dove saranno rappresentate anche eventuali minoranze, resta irrisolto il nodo principale posto da Augello&co: cioè la necessità di ridare vero smalto al partito gettando le basi per un accordo duraturo con Gianfranco Fini e mobilitando concretamente il territorio e gli iscritti del Pdl. Un cambio di rotta che, secondo i 25 firmatari, passa necessariamente attraverso un reale rinnovamento del partito, a cominciare dal triumvirato. Che, non a caso, non ha accolto con entusiasmo l'iniziativa dei 25 parlamentari pronti a dare battaglia anche nella direzione nazionale di giovedì prossimo.

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A rasserenare gli animi non contribuiscono poi nemmeno i boatos continui su parlamentari pronti a traslocare dentro Fli. Per ora gli unici tre che dovrebbero trasferirsi sotto le insegne di Fini sono Roberto Rosso, Giancarlo Mazzucca e Daniele Toto (i nuovi ingressi dovrebbero essere ufficializzati mercoledì prossimo in una conferenza stampa ad hoc). Meno probabile il passaggio di Alessio Bonciani, come pure quello di Piergiorgio Massidda, che però non ha mancato di esternare anche oggi tutta la sua delusione verso la deriva del Pdl. «Amo il Cavaliere ma mi dà in pasto a quattro camerieri», ha detto il senatore cagliaritano al Corriere della Sera. Parole che non sono piaciute alla vecchia guardia del Pdl e che potrebbero scatenare altri scontri in seno alla direzione nazionale. Il partito, dunque, è in affanno e si moltiplicano le riunioni tra i vertici. Che oggi si sono visti prima alla Camera e poi al Senato per ribadire la linea: bisogna stringere i denti per assicurare la sopravvivenza del governo.

Intanto, però, dalla sponda berlusconiana si guarda con attenzione anche al prossimo appuntamento dei finiani: la mega assemblea convocata a Perugia il 6 e il 7 novembre. Dove sarà presentato "il manifesto per l'Italia" e verrà ufficializzato il simbolo del nuovo partito di Fini: quasi certa la presenza di un tricolore, ma non il nome dell'ex leader di An. Che per la prima volta si rivolgerà a tutta la base della neonata formazione. E qualcuno, tra i suoi, non esclude un rischio: che proprio a Perugia si materializzino i mal di pancia degli iscritti verso il lodo Alfano e le scelte di Fli.

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