Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 08 novembre 2010 alle ore 18:37.
Le ultime soddisfazioni vengono dal tennis e dal fioretto, due discipline nelle quali noi italiani siamo stati abituati estremamente bene, tanto che quasi - sbagliando - non ci facciamo più caso. La tripletta italiana ai mondiali di fioretto femminile e la vittoria dei colori azzurri nella Fed Cup di tennis contro gli Usa sono le ultime prove tangibili di una qualità sportiva e di una tendenza al successo che ancora abita nei confini del Belpaese. Con una particolarità, però. Le più belle vittorie recenti per l'Italia arrivano dal mondo ello sport femminile. Vogliamo fare qualche esempio? Bene. Compito facile facile, dopo questo weekend.
Partiamo dalla tripletta mondiale nel fioretto femminile, una delle certezze più granitiche dello sport azzurro, anche se questa volta il podio tutto italiano di Parigi è declinato in maniera diversa dal solito, con l'immensa Valentina Vezzali "solo" medaglia di bronzo, spodestata al comando della pattuglia da Elisa Di Francisca, mentre l'argento è andato ad Arianna Errigo. Segno di ricambio generazionale? Probabile, anche se nel segno dell'assoluta continuità, dato che la neocampionessa mondiale,classe 1982, è di solida scuola jesina, come Valentina e la grande ex Giovanna Trillini. Parliamo comunque di un'atleta di 28 anni, che finalmente riesce a emergere scavalcando i mostri sacri della nostra storia sportiva recente. E non si fa problemi nell'ammettere questo importante successo: «Sarebbe anche ora di sentire nuovi nomi, arriva a un certo punto che vogliamo venire fuori anche noi. Abbiamo fatto vedere chi siamo, è la rivincita delle donne».
Una vittoria rivendicata con grande orgoglio, senza dimenticare però "nostra signora del fioretto" Valentina Vezzali: «Ci è rimasta male e molto, perchè è una grande campionessa. La rivalità è normale, questo è uno sport individuale e ognuno vuole vincere: fuori dalla pedana però c'è grande stima per la Vezzali, per tutti i sacrifici che ha fatto per l'età che ha».
In forza alle Fiamme Oro come Valentina (hanno ricevuto tra l'altro le congratulazioni del capo della polizia Manganelli), amante del vino buono («senza l'amarone non avrei vinto») la neo campionessa guarda ora all'appuntamento con i Giochi di Londra, dimostrando di credere tantissimo alle potenzialità dello sport femminile e più in generale delle donne: «Il mondo è rosa, siamo noi alla ribalta. Non siamo più il sesso debole... Abbiamo una forza interiore e una determinazione che non è fatta solo di muscoli». E intanto punta esplicitamente all'oro olimpico.