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Questo articolo è stato pubblicato il 10 novembre 2010 alle ore 16:54.
Ignorato l'ultimatum di Gianfranco Fini, Silvio Berlusconi non dà segni di volersene andare. E la stampa estera cerca di capire cosa sta succedendo in Italia, si domanda se davvero il premier sia arrivato al capolinea, dopo quello che appariva come "uno scandalo di troppo".
Nessuna delle due parti cercherà di forzare la mano per andare a elezioni anticipate, almeno non prima che sia approvata la Finanziaria 2011, che "i mercati internazionali tengono nervosamente d'occhio", scrive il Financial Times, riferendo un'opinione diffusa tra gli osservatori politici.
La cronaca del Ft dà conto dell'informativa del ministro dell'Interno Roberto Maroni sul caso Ruby: "Il Parlamento ascolta come Berlusconi ha aiutato ballerina", titola il quotidiano. Maroni ha confermato che Berlusconi ha telefonato "personalmente" al capo della polizia di Milano. Ha presentato il primo resoconto ufficiale del governo sugli avvenimenti del 27 maggio scorso che hanno portato al rilascio della minorenne. Ma "non ha spiegato perché Berlusconi erroneamente pensava che fosse imparentata con il presidente egiziano", Hosni Mubarak.
"Nonostante le crescenti richieste di dimissioni, Berlusconi dà scarsi segni di cedimento e ha ribadito la sua intenzione di completare il suo mandato quinquennale continuando a vivere la sua vita privata come gli aggrada".
Fini ha chiamato Berlusconi a dimettersi domenica. Un collaboratore di Fini – nota il Ft - dice che "ha dato come scadenza mercoledì". Ma come risposta, il portavoce del governo ha sfidato Fini a votare contro la coalizione in Parlamento.
Berlusconi "non può andare avanti così", è una delle frasi che il Guardian coglie in un video di interviste a italiani per la strada. L'Independent ha titolato ieri sulla homepage del suo sito "E' questo uno scandalo di troppo per Berlusconi?". Il premier "a lungo è sembrato invulnerabile, ma ora i suoi rivali fiutano sangue".
Sottolineando che il clima sociale e politico in Italia è "ogni giorno più teso", El Pais mette in evidenza in un titolo che "i dissidenti di Fini mettono in minoranza Berlusconi", nella votazione sul tratto di cooperazione bilaterale con la Libia. Il giornale spagnolo attira l'attenzione sulle contestazioni contro il premier a Padova e a L'Aquila (una scritta tra tante: "Il bunga bunga non lo paghiamo"). "Berlusconi ignora l'ultimatum di Fini in un clima di crisi", aveva titolato ieri El Pais, dando conto di una generale sensazione di deterioramento, citando Nichi Vendola che ha definito il crollo di Pompei come "la metafora dell'Italia dopo 17 anni di berlusconismo".