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Questo articolo è stato pubblicato il 11 novembre 2010 alle ore 15:54.
Tremonti riduce il taglio al fondo di funzionamento degli atenei. Nel 2011, per effetto della manovra estiva, era in cantiere una sforbiciata di circa 1,3 miliardi rispetto allo scorso anno, mentre ora nel maxiemendamento al Ddl di Stabilità è previsto un recupero di parte di questi fondi: 800 milioni, che fa scendere quindi a 500 milioni la sforbiciata alle risorse per il funzionamento degli atenei imposta da via XX Settembre. Soddisfatta il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini che, nel corso di una conferenza stampa, a palazzo Chigi, sullo sport nelle scuole, rispondendo a una domanda del Sole24ore, ha sottolineato come «ora ci sia a disposizione della riforma universitaria un miliardo di euro». Cifra, ha aggiunto, ritenuta sufficiente «per far fronte alle spese ordinarie, al piano di assunzione triennale per i ricercatori e per garantire il diritto allo studio».
Oltre agli 800 milioni in più rispetto ai precedenti tagli per il fondo di finanziamento ordinario, infatti, il ministro fa riferimento al recupero, sempre per il 2011, di 100 milioni per le borse di studio e di altri 100 milioni per i voucher all'inglese alla ricerca, contenute sempre nel maxiemendamento. Il testo presentato ieri sera dal Governo prevede anche, dal 2012, a regime, un incremento del fondo di funzionamento degli atenei di 500 milioni annui. «Soldi insufficienti», commenta la capogruppo Pd in commissione Cultura a Montecitorio, Manuela Ghizzoni, che aggiunge: «siamo alle solite di un governo che non mantiene gli impegni e che mette a repentaglio la conoscenza e il sapere».
Il recupero invece di nuove risorse per l'università è commentato con favore dalla pidiellina Paola Frassinetti, relatrice del Ddl Gelmini, come si ricorderà in stand bye alla Camera per mancanza di fondi, che auspica ora che il provvedimento riprenda speditamente il cammino parlamentare. «Mi auguro - ha detto - che ciò possa accadere il 23 novembre, al termine della sessione di bilancio».
Tuttavia gli 800 milioni in più recuperati dal governo per il 2011 e i 500, a regime, dal 2012, serviranno anche per rilanciare il piano di concorsi per associato, targati Frassinetti, che, nella versione originale, prevedeva la promozione di 9mila ricercatori fino al 2016, con costi per 1,7 miliardi. Come annunciato dal ministro Gelmini, i concorsi si faranno, ma solo però per i prossimi tre anni. E se il contingente di posti resterà fermo a quota 1.500 l'anno, con le nuove risorse in più sarà possibile "promuovere" ad associato 4.500 ricercatori, la metà della previsione iniziale.