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Questo articolo è stato pubblicato il 14 novembre 2010 alle ore 15:07.
Sarà il governo Fillon 2 ad accompagnare il presidente Nicolas Sarkozy nella corsa per la riconferma all'Eliseo fra 18 mesi. Il fedele primo ministro è stato riconfermato questa mattina e si è messo subito al lavoro di domenica per preparare, a palazzo Matignon, la lista dei ministri. Le consultazioni si susseguono, il nuovo governo è atteso fra stasera e domani.
Si attende una compagine ristretta (26 ministri e sottosegretari al posto degli attuali 37) e di fedelissimi, con l'uscita di un paio di pesi massimi di difficile gestione: Bernard Kouchner, il «french doctor» di provenienza socialista, che lascerà gli Esteri, e il centrista Hervè Morin, che non sarà più ministro della Difesa.
Al posto del primo si parla di Christine Lagarde, ministro dell'Economia, che ha guadagnato molti punti anche sulla scena internazionale, ma che punta a rimanere al suo posto, o di Jean-Louis Borloo, il centrista che voleva prendere il posto di Fillon e che Sarkozy - per motivi di alleanze in vista della campagna elettorale - deve assolutamente evitare che finisca nei ranghi degli scontenti. Al posto di Morin è molto probabile finisca l'ex premier Alain Juppè, l'unico che ieri ha praticamente annunciato il suo ingresso nel governo.
Dure le critiche a sinistra, con l'opposizione che ironizza sull'impatto dei cambiamenti annunciati, affermando che la politica di Sarkozy non cambierà di un millimetro: «È indecente far credere che le cose cambieranno», ha detto il capogruppo socialista all'Assemblea nazionale, Jean-Marc Ayrault. «La politica sarà sempre quella di Nicolas Sarkozy».
Cinquantasei anni, sobrio e discreto, Fillon ha saputo condurre il governo e i rapporti con il focoso presidente nel modo migliore, tanto da guadagnarsi da un lato la riconferma, dall'altro un costante successo nei sondaggi di popolarità. L'ultimo lo dà vincente, qualora si candidasse all'Eliseo, in un eventuale ballottaggio con la socialista Martine Aubry.
«Dal 2007, nonostante le sfide, le resistenze, gli attacchi - ha scritto oggi Fillon dopo la riconferma -, il presidente della Repubblica è rimasto fedele al suo obiettivo riformista, forte del sostegno costante della maggioranza parlamentare. Dopo tre anni e mezzo di riforme coraggiose, condotte nonostante una grave crisi economica e finanziaria mondiale, io mi impegno, sotto l'autorità del capo dello stato, con determinazione, in una nuova tappa che dovrà consentire al nostro Paese di rafforzare la crescita della sua economia al servizio dell' occupazione, di promuovere le solidarietà e garantire la sicurezza di tutti i francesi».