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Questo articolo è stato pubblicato il 18 novembre 2010 alle ore 21:24.
Basta con «i negativi eccessi di contrapposizione e di chiusura».Sì, invece, a un clima di pacato confronto e di aperta cooperazione. Lo scrive il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, nel messaggio inviato all'intergruppo parlamentare per la sussidiarietà in occasione delle giornate di formazione «Per vincere domani». «Desidero far giungere l'espressione del mio apprezzamento e del mio augurio per l'odierna iniziativa dell'Intergruppo parlamentare per la sussidiarietà. Ho sempre considerato meritevole di attenzione e sostegno lo sforzo volto ad affrontare temi di particolare attualità e di comune interesse per lo sviluppo e il futuro del paese, in un clima di pacato confronto e di aperta cooperazione, al di là delle frontiere politiche che legittimamente attraversano l'arena parlamentare provocando però negativi eccessi di contrapposizione e di chiusura».
L'Italia ha bisogno di riforme e di soluzioni condivise. Nel messaggio Napolitano sottolinea poi che «i temi prescelti per le giornate, la cui trattazione è affidata a personalità di diversi ambienti culturali e istituzionali, non possono che considerarsi essenziali ai fini della configurazione di una prospettiva di riforme e di politiche pubbliche di medio e lungo termine di cui l'Italia ha innegabile bisogno». Il mio auspicio, fa notare ancora il capo dello Stato, «è che nell'individuare i nodi da sciogliere e i termini obbiettivi delle diverse soluzioni possibili, si esprima uno spirito di condivisione come quello che ritengo da tempo doveroso sollecitare in ogni occasione».
L'intergruppo parlamentare per la sussidiarietà nasce nel 2003 come un tavolo di discussione bipartisan ideato per creare un dibattito trasversale sul tema della sussidiarietà. L' obiettivo principale del lavoro dell'intergruppo, si legge sul sito del promotore, Maurizio Lupi (Pdl), «è promuovere l'iniziativa privata dei cittadini in forme di autorganizzazione per sperimentare un rapporto più evoluto fra programmazione statale e soggetti privati» . Il nucleo dell'intergruppo includeva, oltre a Lupi, alcuni esponenti del Pdl (Luigi Casero, Angelino Alfano, Gianfranco Blasi e Maria Grazia Sestini) e poi ancora Luca Volonté (Udc) , Pierluigi Bersani, Enrico Letta e Ermete Realacci (Pd).