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Questo articolo è stato pubblicato il 23 novembre 2010 alle ore 11:47.
Proseguono le schermaglie all'interno della maggioranza. Ad aprire le ostilità, oggi, l'affondo del finiano Italo Bocchino che sottolinea come «allo stato dell'arte non ci siano le condizioni per votare la fiducia al premier». Bocchino si dice poi convinto che alla fine Silvio Berlusconi sceglierà la via più saggia: «che è quella delle dimissioni per evitare di essere sfiduciato». Pronta la replica del coordinatore pidiellino e ministro della Difesa, Ignazio La Russa: «E chi ha mai detto che ci sono le condizioni...? Loro chiedono le dimissioni di Berlusconi, le dimissioni non ci saranno, quindi le condizioni evidentemente non ci sono».
Chiara la posizione della Lega Nord: «Se c'è stata una persona irresponsabile, questo è stato proprio il presidente Fini che ha cercato, da terza carica dello Stato, di aprire una crisi extraparlamentare quando era lui che doveva dimettersi. Sta recitando due parti in commedia: Presidente Camera e capo partito», sottolinea la senatrice della Lega Nord Rossana Boldi, intervistata da «Gr Parlamento». Per la senatrice leghista, se il 14 dicembre dal voto della Camera dovesse venir fuori una maggioranza risicata, «sarebbe meglio tornare al corpo elettorale e presentare programmi e coalizioni e chiedere ai cittadini cosa ne pensano».
Pierluigi Bersani apre invece a un eventuale terzo polo: «è oggi possibile e legittimo, ma è difficile che esso assuma il ruolo di una balena al centro, perchè in Italia il bipolarismo è consolidato». «Fini - ha proseguito Bersani - lavora per una destra europea, gli faccio gli auguri, anche se non credo che ci riuscirà, perchè in Italia non c'è mai stata una destra liberale, mentre c'è una sinistra liberale». Infine una nota critica verso Pier Ferdinando Casini e l'apertura verso Berlusconi fatta domenica scorsa: «Siamo alle tattiche - ha detto Bersani - al gioco del cerino, a chi si fa dire di no e nì. Ma tutto ciò non porta lontano. Per questo abbiamo presentato la mozione di sfiducia per fare chiarezza».