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Questo articolo è stato pubblicato il 17 novembre 2010 alle ore 12:55.
IL PUNTO / La crisi e le sue prospettive: due scenari (di Stefano Folli) - Video
Napolitano: il debito pubblico impone senso di responsabilità anche per il futuro
Silvio Berlusconi è "fiducioso" sull'esito della verifica in Parlamento ma avverte che «se ci sarà la fiducia andremo avanti a lavorare, se non ci sarà la fiducia andremo al voto». Il presidente del Consiglio lo ha detto a margine della cerimonia per i Cavalieri del Lavoro al Quirinale. Il premier esclude un Berlusconi-bis. «Non credo ci si possa arrivare». Per il cavaliere c'è necessità «di un governo solido e non possiamo contare su chi non garantisce il massimo di lealtà al programma votato dagli elettori».
Un'eventuale crisi di governo, ha detto il premier, sarebbe «una iattura assoluta» e sarebbe un atto di «assoluta irresponsabilità». Per il cavaliere «solo con assoluta irresponsabilità si può pensare di mettere in crisi un governo che fino a qualche tempo fa era il più solido e meglio piazzato in Europa».
Berlusconi ha poi ricordato che «si diceva che avevamo cento parlamentari di maggioranza, in realtà erano 64, avevamo tre anni ancora di governo davanti e il presidente del Consiglio primo in Europa per la considerazione dei suoi cittadini». Ora tutto questo rischia di essere sprecato: «Il 14 dicembre (giorno del voto sulle mozioni di sfiducia in Parlamento, ndr) sarà il giorno che deciderà se l'Italia può continuare ad avere quella stabilità che è assolutamente importante per resistere in una crisi che non è ancora passata». Ha ribadito che l'Italia ha bisogno «di stabilità e c'è da parte del Governo tutto l'impegno possibile per continuare con la stabilità che ci ha consentito tutto il lavoro fatto finora e con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti».
La tabella di marcia fissata dalla capigruppo del Senato prevede che il cavaliere parlerà in aula a palazzo Madama lunedì 13 dicembre alle ore 9.
Sempre il 14 dicembre a palazzo della Consulta comincerà l'udienza sul legittimo impedimento, la legge che consente al premier dei suoi processi (Mills, Mediatrade, Mediaset diritti tv) fino al prossimo ottobre, e che avrebbe dovuto lasciare il passo al Lodo Alfano, insabbiato in Parlamento.
Intanto domani il Consiglio dei ministri procederà alla nomina del nuovo presidente della Consob. Il nuovo presidente sarà Giuseppe Vegas? Berlusconi ha risposto di non potersi pronunciare ancora sul nome e ha rinviato alla decisione del Consiglio dei ministri di domani.