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Questo articolo è stato pubblicato il 24 novembre 2010 alle ore 14:01.
Non si placa la protesta degli studenti contro la riforma universitaria, che salgono su Torre di Pisa e Colosseo, mentre il ministro Mariastella Gelmini annuncia che se il ddl «verrà stravolto, è pronta a ritirare il testo». Una presa di posizione decisa, che arriva dopo che stamane il governo è stato (nuovamente) battuto su emendamento Fli, firmato dal finiano Fabio Granata che specifica come l'attuazione delle disposizioni dell'articolo 16 del testo, sull'abiltazione scientifica nazionale, avvenga a costo zero.
«Un emendamento di scarso rilievo», ha tagliato corto il ministro e ribadito: «Finché Fli su un emendamento non particolarmente significativo marca una differenza questo rientra nella tecnica parlamentare e non entro nel merito. Mi auguro che non accada che vengano votati emendamenti il cui contenuto stravolga il senso della riforma, non sarebbe accettabile, se così fosse come ministro mi vedrei costretta a ritirarla».
Preme invece per «una rapida approvazione del ddl», la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. Parlando a margine della presentazione del progetto «100 giovani per 100 anni», la leader degli industriali ha lanciato un monito ben preciso: «Sarebbe veramente inaccettabile che per litigi interni la riforma cadesse». Questa, ha subito aggiunto, come tutte le riforme, è un provvedimento perfettibile, ma introduce elementi importanti come premiare il merito e migliorare la governance. Chiediamo a tutte le forze politiche di approvarla nel più breve tempo possibile».
L'esame del ddl università si è intanto fermato all'articolo 18 (su un totale di 25). I lavori, secondo quanto deciso dalla capigruppo di Montecitorio, proseguirà in Aula alla Camera martedì prossimo 30 novembre e l'impegno di tutti i gruppi è di concluderlo nello stesso giorno. Non sono mancate le sorprese. Il ministro Gelmini durante il voto in aula alla Camera sugli emendamenti al ddl ha votato con l'opposizione su un emendamento. «Si è sbagliata- ha riferito all'agenzia Dire, Manuela Ghizzoni, deputata del Pd - anche il ministro Alfano si è sbagliato. Stava leggendo il giornale... poi la ministra ha sorriso. Ieri ha persino votato il nostro emendamento sulle assunzioni di tremila associati su cui il governo era contrario».