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Sui rifiuti campani regioni in campo. Il Nord segue l'esempio dei governatori della Lega e si sfila

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Questo articolo è stato pubblicato il 24 novembre 2010 alle ore 13:39.

Tutte le regioni, tranne Marche, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Liguria, Piemonte e Veneto (queste ultime due a guida leghista, con i governatori Cota e Zaia), sono pronte ad accogliere i rifiuti campani per accelerare la soluzione della vicenda. È questo l'esito dell'incontro che si è svolto stamane tra il ministro degli Affari regionali, Raffaele Fitto, i governatori e i rappresentanti degli enti locali. «Il governo nelle prossime ore predisporrà una richiesta sostanziale - ha detto il ministro al termine della riunione -, chiedendo un coinvolgimento e una disponibilità delle regioni a contribuire a risolvere la questione rifiuti in Campania».

Molto duro in un'intervista al Tg3 il leader del Carroccio, Umberto Bossi: «L'unico che in questa vicenda può dire qualcosa è Berlusconi perché ha dimostrato di saper fare. Io mi chiedo perché la magistratura non intervenga sul sindaco di Napoli». Il rischio, aggiunge, il senatur, «è che dovunque li porti, scateni il casino. Bisogna colpire chi è responsabile, come il sindaco di Napoli». Replica immediata: «Ho le mani e la coscienza pulite», ha risposto Rosa Russo Iervolino. «Intervenga pure la magistratura - ha affermato il sindaco - lasciate perdere Bossi... Io non ho alcun problema. Se Bossi vuole essere preciso dica anche quale norma avrei eluso o quale reato avrei commesso. Sono strapulita».

L'emergenza campana riparte dunque da un primo via libera di alcune regioni che si sono impegnate a provvedere allo smaltimento temporaneo dei rifiuti. Come di fatto stabilisce il decreto varato la scorsa settimana dal Cdm e trasmesso ieri al Quirinale. Il ministro ha chiarito che il no ad accogliere rifiuti campani è arrivato da Piemonte e Veneto «che si sono detti indisponibili», mentre la Sardegna ha rappresentato una propria difficoltà oggettiva. «È utile individuare una soluzione che coinvolga tutte le Regioni al di là delle quantità e delle odalità. C'è stata una disponibilità da parte di quasi tutte le Regioni e l'incontro è stato positivo». Successivamente è arrivato anche il niet di Marche, Friuli Venezia Giulia, Liguria e Lombardia che ha disertato il tavolo odierno e ha confermato la propria indisponbilità «fino a quando non ci sarà prima un tavolo per comunicare le risorse aggiuntive che il governo intende destinare alle regioni dopo i tagli della finanziaria di luglio».

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Già stamane, intervenendo a Radio 24, il ministro aveva auspicato il coinvolgimento dei governatori per lo smaltimento dei rifiuti della Campania. «Le regioni - aveva detto Fitto - dovrebbero accettare per senso di solidarietà e per risolvere una questione che il governo, dopo avere dato una risposta complessiva, oggi riaffronta per responsabilità locali». Il ministro aveva poi snocciolato qualche numero sull'impegno chiesto ai governatori. «Questa - aveva aggiunto - un'urgenza limitata a non più di un mese, e comporterà un sacrificio minimo che non incider à in alcun modo sul ciclo dei rifiuti delle regioni. Le cifre vanno messe a punto, ma si tratta per un mese di circa tre camion al giorno per un centinaio di tonnellate. La quantità da distribuire tra le regioni è minima». Il governatore del Molise, Michele Iorio, ha però corretto il tiro nel pomeriggio precisando che l'esecutivo ha chiesto alle regioni di smaltire «circa 600 tonnellate al giorno di rifiuti al giorno per un massimo di tre mesi». La quantità di «umido trattato», ha aggiunto Iorio, «irrisoria».

Alla fine dunque l'auspicio del ministro è stato accolto con molti distinguo e non sono mancate le polemiche. «Così non si può andare avant - ha detto il presidente della Conferenza delle regioni, Vasco Errani - siamo di fronte ad un'emergenza a cui deve fare fronte l'intero paese, per questo occorre che vi siano due condizioni che abbiamo chiesto al governo: la prima e la dichiarazione dello stato d'emergenza. Il governo, e questa e la seconda condizione, deve poi con un proprio atto coerente e fermo, chiedere un impegno e una collaborazione a tutte le regioni, per dare l'idea che tutti i livelli istituzionali si muovono con coerenza e non si tirano indietro».

Intanto resta grave a Napoli l'emergenza, anche se nel Vesuviano si continua a sversare regolarmente nella discarica di Terzigno. Questa mattina per le strade del capoluogo partenopeo ci sono circa 2.800 tonnellate di immondizia, che giacciono sui marciapiedi di ogni quartiere, impregnate di acqua piovana. (Ce. Do.)

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