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Questo articolo è stato pubblicato il 30 novembre 2010 alle ore 19:28.
Giro di vite su pensioni e stipendi del personale di Montecitorio. L'Ufficio di presidenza della Camera dei deputati ha approvato all'unanimità e con l'accordo di tutte le organizzazioni sindacali, una riforma del sistema pensionistico dei dipendenti basata su criteri restrittivi che comporta per il personale della Camera un significativo allungamento dei tempi per il pensionamento anticipato di anzianità.
A partire dal 1° gennaio 2011, poi, si applicheranno le nuove disposizioni in materia di tagli alle retribuzioni di importo più elevato, nonchè il blocco dei meccanismi di adeguamento degli stipendi del personale per il triennio 2011-2013, come previsto dal decreto legge 78/2010. Le misure, segnala un comunicato della Camera, consentiranno risparmi per un ammontare di 20 milioni di euro per il triennio 2011-2013. Risparmi che andranno sommati a quelli che si otterranno dal taglio delle competenze dei parlamentari già deliberate dall'Ufficio di Presidenza il 27 luglio scorso, e in vigore anch'esse dal prossimo 1° gennaio, pari a oltre 22 milioni di euro nel triennio.
Ai risparmi così ottenuti andranno ad aggiungersi quelli derivanti dalla riduzione delle spese non vincolate. Nel complesso, i risparmi ammonteranno nel triennio a circa 60 milioni di euro che si sommeranno agli oltre 300 milioni di euro ottenuti sempre dalla Camera in termini di riduzione della dinamica di crescita della dotazione, nel quinquennio 2006-2010. Una manovra in stile Obama, insomma, per fare fronte ai tempi di crisi economica.
Entrando nel dettaglio delle misure adottate oggi è prevista una riduzione degli stipendi del 5% per le retribuzioni sopra i 90mila euro e del 10% per quelle sopra i 150mila euro negli anni 2011, 2012 e 2013, oltre alla sospensione nello stesso triennio dei meccanismi di adeguamento delle retribuzioni.
Sul fronte della nuova normativa in materia di pensione di anzianità, si stabilisce che l'accesso a questo tipo di pensionamento potrà avere luogo al compimento del sessantesimo anno di età o al raggiungimento dei 40 anni contributivi: norme e penalizzazioni più severe sono previste per le ipotesi di accesso anticipato. Si ricorda infine che alla Camera dei Deputati la pensione di vecchiaia viene maturata con il raggiungimento del 65 anno di età sia per gli uomini che per le donne. (N.Co.)