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Questo articolo è stato pubblicato il 02 dicembre 2010 alle ore 15:35.
PARIGI - L'appuntamento fissato da Eric Cantona in versione Che Guevara è per il 7 dicembre, anniversario dell'attacco di Pearl Harbor. Quella di martedì prossimo dovrebbe essere la Pearl Harbour delle banche, con milioni di persone che in tutto il mondo si presentano a ritirare i risparmi e chiudere i loro conti.
Probabilmente non saranno più di 15 o ventimila, tra Francia, Gran Bretagna e Belgio, a raccogliere l'ennesima provocazione di Re Eric, com'è stato ribattezzato in Inghilterra dopo le prodezze – e le follie – nel Manchester United. Ma intanto l'appello sta impazzando sul web, l'attesa sale e qualche preoccupazione emerge nel mondo della finanza.
Tutto comincia lo scorso 8 ottobre, quando un giornalista del quotidiano Presse Océan di Nantes fa una video intervista a Cantona sui temi più diversi, comprese la crisi globale, le tensioni sociali in Francia, le proteste contro la riforma delle pensioni.
«La rivoluzione – dice l'ex calciatore, ora attore cinematografico e testimonial pubblicitario – è abbastanza semplice da fare. Senza armi, senza odio, senza violenza. Il sistema è costruito sulle banche e può essere distrutto attraverso le banche. Quei tre milioni che manifestano, invece di andare in piazza e fare dei chilometri con i loro striscioni vadano in banca e ritirino i loro soldi. Così il sistema crolla. Se a farlo sono dieci, venti milioni e lo fanno tutti insieme il sistema salta. Come ci ha insegnato Spaggiari».
Il riferimento aggiunge provocazione a provocazione. Albert Spaggiari fu un notissimo rapinatore, che conquistò le prime pagine con quella che nel 1976 venne definita la rapina del secolo, ai danni di una filiale della Société Générale a Nizza.
La videointervista comincia a circolare su internet, insieme a un altro filmato di Cantona che promuove la Fondazione dell'Abbé Pierre a favore di chi non ha una casa. E funziona, come tutte le cose che fa il popolarissimo Eric.
Pian piano se ne accorgono anche i giornali e si mette in moto il solito meccanismo di moltiplicazione della «notizia». Che due giorni fa arriva persino negli ovattati saloni di Bercy, il santuario dell'economia francese. Le prime due domande alla ministra Christine Lagarde, che ha appena presentato le strategie dei prossimi 18 mesi, sono proprio sull'appello di Cantona. La Lagarde sorride: «Il signor Cantona è stato un immenso calciatore e io non mi azzarderei mai a scendere sul suo terreno. Penso che ognuno debba fare quello che sa fare e parlare di quello che conosce». E ricorda, en passant, che con gli aiuti alle banche francesi lo Stato ha incassato 2,4 miliardi di interessi.