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Questo articolo è stato pubblicato il 06 dicembre 2010 alle ore 16:06.
Andamento lento sul fronte del contributo degli enti locali alla lotta all'evasione fiscale. In due anni, il 2009 e 2010 (fino al 15 novembre di quest'anno), le segnalazioni trasmesse dai comuni alle direzioni provinciali del Fisco sono state 10.700 per una maggiore imposta accertata, calcolata sulle 1.700 segnalazioni già lavorate, di 16,2 milioni di euro e una maggiore imposta effettivamente riscossa di 1,9 milioni.
Duemila sono state le segnalazioni archiviate e 7mila quelle ancora in lavorazione. I dati, leggermente diversi da quelli diffusi il 15 novembre scorso (19 milioni), sono stati snocciolati dal direttore dell'agenzia delle Entrate, Attilio Befera, nel corso di un'audizione davanti alla commissione Finanze del Senato sul contributo degli enti locali nella lotta all'evasione fiscale. «L'obiettivo dell'Agenzia - ha detto Befera - è fare sistema con gli enti locali». Il dipartimento delle Finanze, ha poi aggiunto, «sta per emanare il provvedimento che assegna gli importi spettanti ai comuni».
Befera ha fatto poi notare come «a oggi i comuni che hanno risposto meglio sono quelli dell'Emilia Romagna, che ha prodotto quasi l'80% delle segnalazioni. Ma trend in crescita significativi sono riscontrabili in Lombardia, Veneto, Piemonte, Toscana, Marche e Umbria». Il Lazio, le regioni meridionali e le isole restano ancora in ritardo con poche decine di segnalazioni.
La gran parte delle segnalazioni (65%) riguarda le proprietà edilizie e il patrimonio immobiliare (18% beni indicanti capacità contributiva, 7% commercio e professioni,
2% residenze fiscali all'estero). «Le segnalazioni che tuttavia "cubano" di più in termini di maggiori imposte accertate - ha concluso Befera - sono quelle nell'ambito urbanistica e territorio e in particolare le segnalazioni che nascono dalle opere di lottizzazione dei terreni edificabili o da lottizzazione abusiva, anche se rappresentano solo l'8% del totale».