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Questo articolo è stato pubblicato il 08 dicembre 2010 alle ore 16:08.
La violenza tra bande di trafficanti di stupefacenti nel nord del Messico è ormai fuori controllo, e lo stato dell'Arizona porta avanti la sua controversa repressione degli immigrati clandestini: in tale contesto è indubbio che le tensioni non sono mai state altrettanto forti alla frontiera sudoccidentale americana. Una terza nazione presente in quell'area, la riserva dei Tohono O'odham, non ne esce del tutto indenne.
Il territorio dei Tohono O'odham è proprio a ridosso della frontiera tra Stati Uniti e Messico ed è una zona ideale per i contrabbandieri, tenuto conto che soltanto una rete da bestiame separa i due paesi. Mentre negli anni Novanta il governo degli Stati Uniti rafforzava la sicurezza lungo tutto il resto delle sue frontiere, e a maggior ragione dopo l'11 settembre, i cartelli della droga hanno preso sempre più spesso di mira proprio il passaggio relativamente poco sicuro attraverso la riserva, pattugliato da circa 65 agenti di polizia appartenenti a varie tribù locali, che da soli devono controllare un territorio vasto quanto tutto lo stato del Connecticut.
Secondo il Dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti attualmente attraverso questa riserva in media passa illegalmente tra il cinque e il dieci per cento della marijuana prodotta in Messico (una media di mille, duemila tonnellate di erba l'anno), e la nazione isolata è stata costretta a far arrivare alcuni agenti federali a dare manforte nel controllo del traffico di stupefacenti. (La riserva di St. Regis Mohawk nello stato settentrionale di New York svolge un ruolo analogo per il commercio di marijuana dal Canada). Il traffico di sostanze stupefacenti è stato una vera manna per alcuni membri della tribù, che riescono a guadagnare fino a duemila dollari dai cartelli della droga per effettuare un tragitto in automobile di 45 minuti attraverso la frontiera, come ha riferito al McClatchy Newspaper un contrabbandiere.
I trafficanti di sostanze stupefacenti si stanno espandendo e si occupano anche del traffico di droghe più pesanti. A marzo la polizia tribale ha arrestato nove membri dei Tohono O'odham dopo un'indagine durata cinque mesi durante la quale alcuni agenti sotto copertura sono riusciti ad acquistare 250 grammi di cocaina. Nel corso degli ultimi venti anni il numero dei membri della tribù arrestati per accuse legate agli stupefacenti è aumentata di ben 60 volte. I contrabbandieri, appartenenti per lo più al cartello della droga di Sinaloa in Messico, impiegano guide locali che li accompagnano e li scortano al di là della frontiera. La maggior parte delle famiglie che vivono nel territorio ha almeno un parente in carcere per imputazioni legate al commercio di sostante stupefacenti, scrive il New York Times.