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Questo articolo è stato pubblicato il 08 dicembre 2010 alle ore 16:31.
Quando il Dipartimento della sicurezza dei trasporti degli Stati Uniti ha accelerato l'installazione di scanner total-body in seguito al fallito attentato del giorno di Natale dell'anno scorso a Detroit – quando fu sventato il piano dell'attentatore che indossava biancheria intima imbottita di esplosivo – ha liquidato i timori per la privacy dei passeggeri garantendo agli americani che le immagini riprese dagli scanner, che rivelano in modo quasi scabroso i dettagli più intimi dei corpi dei passeggeri sotto i vestiti, non avrebbero potuto essere archiviate e che in realtà i funzionari addetti ai controlli non avrebbero mai visto di persona i passeggeri.
Queste assicurazioni sono state smentite a gennaio, quando una richiesta del Freedom of Information Act (FOIA) presentata da un'associazione che si batte per la tutela della privacy dei consumatori ha portato alla ribalta il fatto che l'agenzia in effetti aveva specificato che gli scanner sarebbero stati in grado di archiviare le immagini durante la "modalità collaudo" e avrebbero consentito, se necessario, di "trasferire ad alta velocità le informazioni relative alle immagini". Una successiva richiesta del Foia ha quindi rivelato che il Marshals Service statunitense aveva archiviato quasi 35mila immagini, provenienti da uno scanner total-body installato presso un tribunale della Florida. Malgrado ciò, gli scanner – che hanno un costo oscillante tra i 130 e i 170mila dollari l'uno – sono stati già installati in 58 aeroporti statunitensi, come pure in Gran Bretagna, in Francia, nei Paesi Bassi, in Germania e in Nigeria, e in molti altri paesi sono in fase di collaudo.
Come era prevedibile, quasi subito si sono diffuse notizie relative a un uso improprio degli scanner. Il Miami Herald ha riferito che a maggio all'aeroporto di Miami un addetto ai controlli ha aggredito un collega nel parcheggio dopo essere stato ripetutamente preso in giro per le dimensioni del suo apparato genitale, osservato durante un'esercitazione di addestramento all'uso degli scanner. A marzo la polizia aveva spiccato un mandato per un impiegato dell'aeroporto di Heathrow che, a quanto si dice, aveva conservato le immagini di una collega. Sempre a marzo due donne musulmane sono diventate le prime passeggere a non potersi imbarcare su un aereo dopo essersi rifiutate di passare attraverso lo scanner dell'aeroporto di Heathrow. (Negli aeroporti degli Stati Uniti si offre ai passeggeri la possibilità di essere perquisiti a mano, qualora non si sentissero a loro agio all'idea di passare attraverso lo scanner). I media nigeriani hanno riferito invece che alcuni addetti fuori dall'orario di lavoro avevano aggirato le leggi sulla privacy nell'aeroporto di Lagos, osservando i passeggeri attraversare gli scanner per poi precipitarsi nella sala controlli e vederne le immagini più intime.