Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 09 dicembre 2010 alle ore 14:57.
Facebook e Twitter bloccano i gruppi degli hacker pro Assange. Nella guerra cibernetica scoppiata dopo l'arresto del fondatore del sito Wikileaks, Julian Assange, i due social network si sono scagliati contro il gruppo di hacker 'Anonymous', che nelle ultime ore ha attaccato i siti di MasterCard e Visa, della procura svedese, di Paypal, delle Poste svizzere, del senatore ultra-conservatore Usa Joe Lieberman e dell'ex governatore dell'Alaska Sarah Palin. Intanto Amazon sarebbe il prossimo target di Operation Payback, campagna rappresaglia del mondo hacker. L'annuncio è stato dato su Twitter.
L'attacco organizzato sui social network
Facebook ha chiuso la pagina del gruppo, precisando in una e-mail di aver agito contro contenuti che «promuovono attività illegali». Poche ore dopo, precisa oggi il Guardian, anche Twitter ha chiuso l'account Anon_Operation, che contava circa 22.000 utenti. Gli hacker avevano fatto ricorso proprio a Facebook e Twitter per organizzare la loro operazione 'Payback' e colpire quanti sono ritenuti responsabili di azioni "contro" Wikileaks e Assange.
Assange di ottimo umore
Un rappresentante consolare australiano ha visitato in carcere Julian Assange, il fondatore di Wikileaks di cui la Svezia ha chiesto l'estradizione per reati sessuali. Gli avvocati di Julian Assange, che nel pomeriggio lo incontreranno in un carcere di Londra, assicurano che il fondatore di Wikileaks è «di ottimo umore» e sicuro di vincere la battaglia contro l'estradizione. Uno dei due legali di Assange, Jennifer Robinson, ha spiegato che nell'incontro odierno discuteranno della possibilità di chiedere nuovamente il rilascio su cauzione prima dell'udienza del 14 dicembre. La Robinson non lo ha voluto rivelare se chiederà un'udienza anticipata, rispetto a quella del 14 dicembre, ma ha spiegato che, con Assange, valuterà la possibilità di chiederla. «Credo che stia bene», ha poi aggiunto. «Il mio collega, Mark Stephens, gli ha parlato ieri e lo ha trovato davvero di ottimo umore. È fiducioso che riuscirà a chiarire tutto e che sia in grado di vincere la battaglia (contro l'estradizione)».