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Questo articolo è stato pubblicato il 11 dicembre 2010 alle ore 15:45.
Il figlio di Bernie Madoff si è suicidato, impiccandosi nel suo appartamento a Manhattan. Lo ha riferito il New York Daily News. Oggi è il secondo anniversario dell'arresto del padre, condannato a 150 anni di carcere per la più grande frode finanziaria di tutti i tempi.
Mark Madoff aveva 46 anni ed è stato trovato nel suo appartamento di Soho, uno dei quartieri più esclusivi di Manhattan. Sia lui, sia il fratello Andrew erano sotto indagine nell'ambito dell'inchiesta che ha portato alla condanna del padre, ma nei loro confronti non sono stati spiccate accuse specifiche. Bernard Madoff è stato condannato a 150 anni di carcere per una truffa colossale da miliardi e miliardi di dollari. Sta scontando la pena in un carcere del North Carolina. Mark Madoff era stato denunciato con l'accusa di aver utilizzato 66 milioni di dollari non suoi, ma dell'istituto finanziario del padre, per comprarsi appartamenti di lusso a New York, Nantucket e in Connecticut.
Quello del figlio dell'ex presidente del Nasdaq non è l'unico caso di suicidio legato alla maxi truffa da 50 miliardi di dollari. La prima vittima fu Rene-Thierry Magon de La Villehuchet, 65 anni, fondatore e amministratore delegato di Access International Advisor, una finanziaria che, per conto della clientela, aveva in gestione 1,4 miliardi di dollari tramite la Sicav lussemburghese Luxalpha-american selection, che aveva affidato tutto il suo patrimonio a Madoff. Il 23 dicembre 2008, dieci giorni dopo la scoperta della truffa, fu trovato morto, nel suo ufficio di Madison Avenue a Manhattan.
Due mesi dopo, il 12 febbraio 2009, l'ex militare britannico pluridecorato William Foxton si uccise con un colpo di pistola nel parco di Rockstone Place di Southampton, in Inghilterra. L'uomo aveva messo tutti i risparmi di una vita (diverse centinaia di migliaia di sterline) in due fondi hedge che a loro volta li avevano investiti nello schema ponzi ideato dall'ex presidente del Nasdaq.
La notizia del suicidio del figlio di Madoff arriva all'indomani della maxi richiesta avanzata dal liquidatore del fondo Irving Picard che ha infatti chiamato in causa Sonja Kohn, la fondatrice di Bank Medici chiedendo oltre 58 miliardi di dollari di risarcimento. Bank Medici, partecipata al 25% da Unicredit attraverso Bank Austria, era stata travolta due anni fa dallo scandalo Madoff e aveva per questo poi subito il ritiro della licenza. Nella lunga lista di citati in giudizio da Picard in relazione a Sonja Kohn e Bank Medici figurano anche Bank Austria, Unicredit, Pioneer Global Asset Management, l'ex amministratore delegato di Piazza Cordusio, Alessandro Profumo, e l'ex vice-presidente, Gianfranco Gutty. A questo proposito lo stesso Profumo ha dichiarato: «Le accuse sono completamente infondate e saranno contrastate con determinazione». (An. Fr.)