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Questo articolo è stato pubblicato il 12 dicembre 2010 alle ore 14:31.
ROMA - Arriva a Capodanno la consueta ondata di rincari tariffari a tutto campo e stavolta la "stangata" per il trasporto non arriverà solo sulle autostrade, ma anche in città. A fare da battistrada degli aumenti c'è infatti il trasporto pubblico locale, su ferro e gomma. Le regioni, colpite dal taglio della manovra ai fondi per la mobilità, corrono ai ripari riducendo il gap delle tariffe rispetto ai livelli europei e al tempo stesso programmano tagli e razionalizzazioni dei servizi.
In questi giorni si passa dagli annunci minacciosi dei governatori al tavolo della trattativa con l'esecutivo alle misure concrete. La prima regione a muoversi è la Liguria, pronta a varare l'incremento dei biglietti degli autobus a 1,50 euro per la corsa semplice e degli abbonamenti a 380 euro, con un aumenti nell'ordine del 20-30%, mentre per la rotaia l'aumento sarà contenuto al 5 per cento. La giunta guidata da Claudio Burlando ha inoltre annunciato tagli alle corse dei treni pendolari, mentre Genova sta rivedendo la rete cittadina degli autobus per evitare il collasso della sua azienda, Amt.
«Cercheremo di efficientare il sistema trasportistico di almeno il 2% – così scrivono i presidenti delle regioni in un recentissimo documento –, aumenteremo le tariffe entro il limite del 30% e ridurremo i servizi entro il 15%».
A pagare più salato saranno i viaggiatori occasionali mentre quelli abituali verranno penalizzati di meno per premiarne la fedeltà: incrementi maggiori, quindi, per la corsa semplice, ritocchi più contenuti per gli abbonamenti e formule per salvaguardare le fasce deboli della popolazione.
Anche le altre regioni si stanno muovendo per adeguare le tariffe, come evidenzia una panoramica realizzata dal quindicinale Il Sole 24 Ore-Trasporti in distribuzione. Per ora i dossier si stanno preparando a livello tecnico, ma assessori e governatori hanno detto in più occasioni che gli adeguamenti saranno inevitabili. In alcuni casi, come il Veneto e il Piemonte, le giunte prendono tempo, in attesa di capire meglio l'impatto dei tagli della manovra. In Lombardia, invece, i tecnici sono già al lavoro e si ipotizzano rincari medi del 20%: poi spetterà ai comuni l'ultima parola. In Calabria l'ipotesi allo studio dei tecnici è un incremento del 15%, mentre l'Emilia-Romagna, che ha già varato in estate un adeguamento del 6% del ticket ferroviario e del 3-5% per gli abbonamenti su ferro, ora varerà un incremento del 20% dei biglietti del bus passando da un euro a 1,20.