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Questo articolo è stato pubblicato il 13 dicembre 2010 alle ore 19:41.
Bratislava - È sicuramente una boutade, una provocazione in salsa demagogica ma qualche inquietudine ci deve pur essere nell'aria a Bratislava se addirittura Richard Sulik, il presidente del parlamento slovacco ha sentito il dovere di prendere carte penna e scrivere in un lungo articolo la sua delusione per l'euro, proprio alla vigilia dell'ingresso dell'Estonia, il primo dei paesi Baltici.
«La Slovacchia dovrebbe tornare alla corona»
«La Slovacchia dovrebbe tornare alla corona, la moneta nazionale usata prima di adottare l'euro nel 2009, se i problemi della moneta unica dovessero continuare così come vediamo in questi mesi», ha scritto lunedì il presidente dei deputati slovacchi. Certo il partito del presidente è solo il terzo come dimensione nella coalizione di maggioranza che guida il paese ma l'articolo con tutta la sua durezza resta una spia dell'umore che serpeggia tra i nuovi entrati nella moneta unica, oggi spesso in alcune fasce sociali già tormentati per la scelta fatta se non addirittura disillusi.
«Preparare un piano B»
«È giunto il momento che la Slovacchia non continui a fidarsi ciecamente dei dirigenti della zona euro e di preparare un piano B, cioè la reintroduzione della corona slovacca», ha scritto Sulik, che è anche un economista, sulle colonne del quotidiano Noviny Hospodárské.
«Gli sforzi slovacchi di aderire alla zona euro sono stati fatti confidando sulle promesse di avere una moneta stabile e regole solide», ha detto Sulik, aggiungendo che il paese ex-comunista ha dovuto lavorare sodo, per riformare la sua economia e soddisfare i criteri per i membri della zona euro. «Oggi, due anni dopo e tante fatiche, devo purtroppo ammettere che le stesse regole non valgono per tutti, il che significa che essi non sono validi per tutti in questo momento e che i passi della Commissione europea sono ben lungi dall'essere responsabili».
Una posizione simile a quella della Merkel
Non solo. Sulik, in un momento di demagogia, ha anche detto che lo scopo principale del pacchetto di salvataggio dell'Unione europea per la Grecia quest'anno a maggio e più di recente per l'Irlanda era di proteggere i profitti delle banche private. La Slovacchia, che ha aderito alla Ue nel 2004, è stato il solo paese dell'eurozona a opporsi al pacchetto di aiuti per la Grecia. Il paese è stato anche uno dei maggiori sostenitori per la partecipazione del settore privato nel meccanismo di salvataggio Ue, dicendo che i contribuenti non devono sostenere tutti i costi dei salvataggi ma dividerli con chi ha acquistato obbligazioni di paesi che non lo meritavano. Una posizione molto simile a quella espressa e portata avanti con rigore dal cancelliere tedesco Angela Merkel.