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Questo articolo è stato pubblicato il 22 dicembre 2010 alle ore 15:35.
2. «L'Italia non va ai Mondiali solo per fare bella figura. Ci va per vincere. Non dobbiamo dimenticarci che siamo i campioni in carica: dobbiamo ricordarlo non per vanto, ma perchè noi sappiamo come si fa. Noi sappiamo cosa ci vuole per vincere».
Marcello Lippi, 29 marzo 2010
Il 1° giugno il ct della Nazionale comunica la rosa dei 23 calciatori che prenderanno l'aereo destinazione Sud Africa. Le critiche non mancano da subito: Cannavaro è solo l'ombra del 2006, gli altri difensori sono troppo giovani e inesperti. Buffon è malridotto. Eppure quando partono gli azzurri lo fanno con il piglio fiero di chi scavalca continenti con in mano la coppa del Mondo. Alla prima partita, il 14 giugno, l'avversario è il Paraguay: uno stanco pareggio. La seconda è la Nuova Zelanda, celebre per altri sport praticati sui campi d'erba verde, ed è un altro pareggio. La terza è la Slovacchia, che batte gli azzurri per un 3 a 2 che li rispedisce dritti a casa. Ad attenderli in aeroporto c'era una decina di tifosi, nemmeno troppo felici di vederli. E Lippi ammette: «E' stata tutta colpa mia».
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