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Questo articolo è stato pubblicato il 23 dicembre 2010 alle ore 10:55.
Con qualche giorno di anticipo rispetto alla scadenza dei termini prevista per il 7 gennaio prossimo, Flavio Carboni ha ottenuto gli arresti domiciliari. Il gip Giovanni De Donato, anche alla luce del parere favorevole della procura e tenuto conto dell'età e dello stato di salute dell'indagato, ha disposto la revoca della misura cautelare in carcere che gravava sull'uomo d'affari sardo dall'8 luglio scorso, quando è finito in manette con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata alla violazione della legge Anselmi sulle società segrete.
Nell'ambito dell'inchiesta poi denominata «P3», quel giorno erano finiti in carcere anche il giudice-geometra Pasquale Lombardi e l'imprenditore napoletano Arcangelo Martino, che già da tempo hanno ottenuto la libertà in virtù di alcune ammissioni ritenute rilevanti dagli inquirenti. Carboni, dal canto suo, assistito da Renato Borzone e Anselmo De Cataldo, ha sempre negato qualsiasi coinvolgimento o ruolo nella P3.