Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 23 dicembre 2010 alle ore 14:58.
«Un mare di chiacchiere senza dentro nulla di concreto per la situazione concreta degli italiani». E' il duro giudizio di Pier Luigi Bersani della conferenza stampa di Silvio Berlusconi.
«Montanelli mi disse: "Ricordatevi che quest'uomo non sa distinguere tra verità e menzognà. Temo che siamo a questo». «Riuscire a parlare dell'Aquila- aggiunge Bersani, riferendosi alla conferenza stampa del premier- senza dire che nel Milleproroghe non si è tolto l'obbligo di pagare le tasse, vuol dire che si é smarrito il confine tra verità e menzogna».
«Non entro nel merito delle parole spese in una chilometrica conferenza stampa da Silvio Berlusconi. Dico solo che si tratta di dichiarazioni incommentabili e di parole, mi riferisco a quelle spese nei confronti della magistratura, avvilenti e pericolose». Parla Anna Finocchiaro, presidente dei senatori Pd, commentando la conferenza stampa di fine anno di Berlusconi. «Ma se pensa di ridare slancio all'azione del suo governo con questa conferenza stampa, basata su un egocentrismo smisurato, sappia che si sbaglia. Non è certo con una vecchia e stanca recita che la sua maggioranza e la sua compagine di governo riprenderanno vigore».
«Berlusconi ha dipinto un Paese delle meraviglie che non esiste», ha confermato Antonio Di Pietro. In particolare, il leader dell'Italia dei Valori critica i giudizi del premier sulla magistratura e sui presunti «pm eversivi» definendoli «uno sproloquio». «Di eversivo - sottolinea Di Pietro - c'è solo il comportamento del premier, solo il modo in cui governa».
Di «annunci di miracoli» parla Tino Iannuzzi, deputato campano del Pd, che contesta le affermazioni del premier sulla questione rifiuti: «Il Presidente del Consiglio è passato dagli annunci continui di miracoli, sempre smentiti dalla realtà, a fantomatiche ipotesi di "manovre" in ordine alla vicenda dei rifiuti in Campania. L'esecutivo non ha individuato soluzioni definitive, permanenti ed idonee a risolvere una emergenza, che è finita solo nelle parole di Berlusconi e nei decreti del governo, ma che purtroppo non è mai cessata nei territori della Campania».
Sulla questione dell'apertura della coalizione di governo ai moderati è intervenuto poi anche Rocco Buttiglione, presidente dell'Udc: «Credo che Berlusconi abbia capito che noi in questa maggioranza non possiamo entrare. Avrebbe dovuto dimettersi e fare un nuovo governo, ha voluto a tutti i costi avere la fiducia, l'ha avuta, ora deve governare. Quello che noi possiamo fare - continua Buttiglione - per senso di responsabilità, è una sola cosa: un'opposizione ragionevole. Invito Berlusconi a fare come Obama, che ha un governo di minoranza e concorda i provvedimenti con l'opposizione» conclude Buttiglione.