Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 24 dicembre 2010 alle ore 14:11.
Doveva entrare in vigore nell'anno accademico 2011-2012. Invece slitterà ancora di un anno, per la precisione al 2012-2013. Parliamo del cosiddetto "bonus maturità" per accedere ai corsi di laurea a numero programmato: 10 punti (sui 100 totali previsti per gli esami di ammissioni a tali corsi di laurea) da assegnare in base ai risultati conseguiti dal ragazzo durante il percorso scolastico. Vale a dire: esame di stato e ultimo triennio di scuola "da 10 e lode". Gli altri 90 punti, arriveranno dal test d'ingresso. La novità è contenuta nell'articolo 41 della bozza del decreto milleproroghe.
La normativa su questa speciale "dote" al merito scolastico è del 2007 e risale all'ex governo Prodi. I ministri Fabio Mussi e Giuseppe Fioroni avevano deciso di regalare agli studenti più bravi usciti da scuola 25 punti (sui 105 totali) da spendere nei test di selezione ai corsi di laurea a numero chiuso, consentendo così ai maturati eccellenti di partire in vantaggio. Per ottenere il bonus, bisogna essere in presenza di una media complessiva non inferiore a 7/10, nell'ultimo triennio, e di un voto di diploma non inferiore a 8/10. In più, va considerata anche la lode e gli 8/10, in ciascuno degli ultimi tre anni, nelle materie attinenti alla scelta della facoltà.
Questo bonus però non è mai stato applicato. Anzi durante uno dei rinvii disposti dal governo Berlusconi, è stato deciso l'abbassamento dei punti spendibili, da 25 a 10, su espressa richiesta delle università, soprattutto dei presidi di medicina, preoccupati che 25 punti potessero spostare con forza l'asse delle graduatorie. Conseguentemente, è stata portatia a 100 punti la votazione massima degli esami di ammissione ai corsi a numero programmato.
I ripetuti rinvii nell'applicazione di questa norma sono sempre stati legati a problemi tecnici. Anche quest'ultimo. Le norme infatti, scrive la relazione tecnica all'articolo 41 del milleproroghe, fanno riferimento esclusivamente agli studenti «che frequentano le istituzioni scolastiche italiane». Non comprendono quindi: gli studenti comunitari (non italiani) e quelli extracomunitari regolarmente soggiornanti nel Belpaese che partecipano ai test d'ingresso e che vengono collocati nella medesima graduatoria. Ma anche gli studenti che frequentano istituzioni che rilasciano di diplomi di baccellierato internazionale, che hanno una scala di voti tutta differente. Insomma, tutte situazione che non rendono uniforme e agevole applicare le norme sul bonus maturità. Di qui la decisione di rinviare tutto alll'anno accademico 2012-2013, in attesa che i tecnici di viale Trastevere sciolgano al meglio questi nodi.