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Questo articolo è stato pubblicato il 23 dicembre 2010 alle ore 08:39.
ROMA - Due mesi in più per l'emersione delle case fantasma, che avranno tempo fino al 28 febbraio per presentarsi al Catasto senza incappare nelle sanzioni. Con il venir meno dell'obbligo di identificazione per l'accesso alle reti internet previsto dalla legge Pisanu scatta anche la liberalizzazione del wi-fi, anche se resta la necessità di ottenere una licenza del questore per gli internet-point. La novità sugli immobili è spuntata nel decreto legge milleproroghe approvato ieri dal Consiglio dei ministri, con un testo ancora in fase di "affinamento" e limature.
Di fatto, rimane una corsa contro il tempo, perché dal 1° gennaio l'agenzia del Territorio potrà comunque attribuire la rendita presunta a chi non si è presentato, e applicare le sanzioni.
Per gli alluvionati del Veneto, la sospensione dei versamenti si estende fino al 30 giugno, ma è ultra-selettiva: lo stop riguarda solo i pagamenti già sospesi fino al 20 dicembre con il decreto del 2 dicembre scorso, mentre tutte le scadenze successive per fisco e previdenza vanno onorate senza sconti sul calendario. Niente proroga, invece, per l'Abruzzo, che dal 1° gennaio dovrà avviare la restituzione dei versamenti che erano stati sospesi per 14 mesi dopo il terremoto del 6 aprile 2009: «Una coltellata a una popolazione in ginocchio», ha commentato il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, a Radio 24, annunciando per oggi un'assemblea pubblica con i vertici amministrativi e le associazioni di categoria.
Via libera anche al rifinanziamento del 5 per mille.Viste le difficoltà del bilancio, però, i 300 milioni in più non sono risorse nuove: 100 milioni sono quelli già previsti per il sostegno ai malati di Sla dalla legge di stabilità, 50 arrivano dall'azzeramento del fondo appena istituito per i piani di rientro dei comuni dissestati, altri 50 derivano da brevetti (37 milioni), sanzioni antitrust (9 milioni), internazionalizzazione delle imprese (4,8) e fondi per i consumatori (4,2). Gli ultimi 95 milioni, salvo ripensamenti, arrivano dal mondo dell'editoria e dell'emittenza radiotelevisiva locale. Il provvedimento approvato ieri, infatti, dimezza il Fondo di 100 milioni «per interventi di sostegno all'editoria» stanziato dalla legge di stabilità 2011, pubblicata appena l'altroieri sulla Gazzetta ufficiale (comma 58 dell'articolo 1). Il presidente della Fieg, Carlo Malinconico, parla di «totale disinteresse per chi amministra aziende in gravi situazioni finanziarie. Il governo, almeno, adotti criteri più stringenti e selettivi per l'ammissione ai contributi diretti, in modo che vadano solo ad aziende vere». Per la Fnsi «la stampa libera e le radio locali rappresentano un bene pubblico, da sostenere come interesse strategico nazionale». Le emittenti radiotelevisive locali, a loro volta, si sono visti ridurre di 45 milioni i fondi per il 2011, sempre previsti dalla legge si stabilità, anche in questo caso per contribuire al ripristino del 5 per mille. Secondo le tv locali della Frt «potrebbe essere il colpo decisivo assestato dal Governo all'emittenza locale, già messa a dura prova da altri provvedimenti, come la sottrazione di nove frequenze da destinare alla telefonia mobile».