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Questo articolo è stato pubblicato il 27 dicembre 2010 alle ore 11:32.
Dopo i pacchi esplosivi recapitati giovedì scorso, nelle ambasciate a Roma tornano gli allarmi per plichi sospetti. Questa mattina alcuni addetti alla corrispondenza delle ambasciate greca, in via Gioacchino Rossini, e venezuelana, in via Niccolò Tartaglia, hanno lanciato l'allarme dopo aver ricevuto dei pacchi sospetti: gli artificieri dei Carabinieri accorsi sul posto hanno verificato che quello recapitato all'ambasciata greca conteneva effettivamente dell'esplosivo e che solo per un puro caso non è deflagrato. Secondo quanto si è appreso il pacco era stato recapitato venerdì ma non era stato aperto a causa della pausa natalizia. Si tratterebbe, inoltre, di un plico analogo a quello giunto nei giorni scorsi alle ambasciate del Cile e della Svizzera. L'allarme bomba per l'ambasciata venezuelana, invece, è rientrato, visto che nel pacco c'erano solo biglietti d'auguri.
Altri falsi allarmi hanno interessato l'ambasciata finlandese presso la Santa sede situata alla Passeggiata del Gianicolo, quella danese di Via dei Monti Parioli e quella del Principato di Monaco di Via Mercadante: dopo gli accertamenti, in tutti i casi gli artificieri dei Carabinieri hanno chiarito che non si trattava di plichi esplosivi.
Il governo greco ha sottolineato che grazie alla «piena cooperazione» con le autorità italiane la situazione è «sotto controllo». Il portavoce del del ministero degli esteri, Grigori Delavekuras, ha detto che in base alle risultanze della polizia italiana, condivise con quella greca, non esistono al momento indicazioni di un collegamento materiale fra queste azioni dinamitarde in Italia e l'ondata di pacchetti bomba in Grecia lo scorso novembre.
Dopo la prima ondata di pacchi esplosivi contro sedi diplomatiche nella capitale italiana era stata tuttavia rafforzata l'attenzione e la sorveglianza presso le rappresentanze diplomatiche e consolari locali e la situazione appare «sotto controllo».
Giovedì scorso nella capitale erano esplosi pacchi bomba nelle ambasciate di Cile e Svizzera. Gli attentati erano stati rivendicati dalla Federazione Anarchica Informale.
Sempre giovedì scorso a Roma c'era stato anche un falso allarme bomba vicino al Campidoglio, in una sede distaccata del primo Dipartimento in via dei Tempi di Giove.