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Questo articolo è stato pubblicato il 31 dicembre 2010 alle ore 16:23.
La spesa del cenone del capodanno 2011 sarà l'ultima trasportata attraverso i sacchetti di plastica. Dal primo gennaio addio alle shopper, ma solo virtualmente. I negozianti infatti potranno esaurire le scorte, senza però far pagare i sacchetti ai clienti. Occhio allo scontrino: non dovrà più comparire la voce "Shopper". Il ministero dell'Ambiente e quello dello Sviluppo economico hanno già annunciato che saranno effettuati controlli per verificare "il rigoroso rispetto della normativa".
Dopo tre proroghe l'addio alle buste inquinanti entra nel vivo, anche se serviranno diversi mesi – forse anni – per farle scomparire del tutto. Qualcuno continuerà a portarsele dietro al supermercato, altri le useranno per la spazzatura oppure le getteranno nel cassonetto della differenziata riservato alla plastica, liberandosene definitivamente.
Vengono banditi tutti i sacchetti non rispondenti ai criteri fissati dalla norma tecnica comunitaria EN 13432. Lo stop alle shopper di plastica consentirà di mettere al bando le buste realizzate in polietilene, un materiale i cui tempi di degradazione vanno dai 100 ai mille anni. Al suo posto sono già arrivati materiali biodegradabili e quindi più ecologici.
Uno dei brevetti è italiano: si tratta delle shopper realizzate con l'amido. «Le buste biodegradabili, brevettate da un'azienda di Novara e prodotte ad oggi in 200mila tonnellate a Terni – spiega Mario Malinconico, dirigente di ricerca sulla chimica e le tecnologie dei polimeri dell'Ictp-Cnr a Pozzuoli - consentono il riutilizzo per più volte, reggono differenze termiche fino a 50 gradi, e quelle di ultima generazione sono così impermeabili da superare anche la prova-pioggia». Tuttavia, dopo circa sei mesi, sono a rischio strappo. «La normativa non lo prevede al momento – aggiunge l'esperto del Cnr - ma sulle buste biodegradabili andrebbero indicate data di fabbricazione e di scadenza, per garantire il consumatore, che tenderà a riutilizzarle».
Il prezzo degli shopper biodegradabili è attualmente superiore del 30%-40% a quelli di plastica, ma la maggiore presenza sul mercato dovrebbe riallineare i costi per gli
esercenti.
Un addio senza istruzioni ai sacchetti di plastica (di Jacopo Giliberto)