Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 31 dicembre 2010 alle ore 21:27.
«Indirizzandosi in particolare modo ai giovani, dando loro le opportunità per superare le difficoltà del presente, il Capo dello Stato ha spronato tutti, e in primo luogo forze politiche e istituzioni, a guardare avanti con realismo ma fiducia, e a cogliere l'occasione per uscire dall'abituale frastuono e da ogni calcolo tattico». Così Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, che stasera ha chiamato il Capo dello Stato per fargli gli auguri e complimentarsi per il discorso, commenta il messaggio di fine anno di Giorgio Napolitano.
«Ancora una volta il Capo dello Stato ha colto con esattezza l'animo del Paese. I nostri giovani, il loro futuro, le loro e le nostre preoccupazioni. Ma anche i giovani come risorsa primaria da mettere al centro di una politica di sviluppo e di ricerca. Capace di condurci fuori, insieme ai nostri partners europei, dalle secche di una persistente crisi economica e finanziaria che nasce da oltreoceano e che colpisce in modo particolare, e anche qui concordo con il Presidente Napolitano, il nostro Sud». Lo afferma il presidente del Senato Renato Schifani, sul discorso di fine anno del Presidente della Repubblica. «Fondamentale quindi - prosegue - anche l'esigenza, sottolineata dal Capo dello Stato, di proseguire sulla strada del risanamento dei conti pubblici, delle grandi riforme, della riforma fiscale, puntando sulla produttività e sulla competitività economica del 'valore Italià, senza dimenticare - conclude il Presidente Schifani - chi vive in condizioni sociali svantaggiate nel nostro Paese. Una Nazione unita, ricca di centocinquant'anni di storia e che continua ad essere protagonista della nuova Europa».
«Il discorso di fine anno del presidente Napolitano è in primo luogo un genuino esercizio intellettuale di analisi, di riflessione, di indicazioni che lo colloca su una dimensione non suscettibile di strumentalizzazioni di alcun tipo. Nella riflessione del Presidente è molto forte la percezione che viviamo in una condizione di imprevedibilità determinata da una globalizzazione che sta rimettendo in discussione tutto, equilibri precostituiti, strutture produttive,livelli di reddito,relazioni industriali». Lo afferma Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera commentando il discorso di Napolitano. «L'Italia - prosegue - si muove in questo contesto così difficile, appesantita da un debito pubblico che va ad ogni costo smontato. È del tutto condivisibile l'indicazione positiva, contenuta nel messaggio presidenziale che a fronte di una politica di rigore se si vuole fare è indispensabile concentrare le risorse scarse sul terreno della ricerca della formazione dell'università dei beni culturali:è questo l'unico terreno nel quale è possibile offrire una prospettiva per il futuro ai giovani ai quali peraltro nessuno potrà più assicurare un posto fisso. Da questo ricordo ricaviamo comunque la valutazione che affronteremo le scadenze assai impegnative che ci aspettano con un Presidente della Repubblica che certamente ha un proprio retroterra politico e culturale ma che, diversamente da alcuni suoi predecessori, è al di sopra delle parti. E ciò è una garanzia per tutti».