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Questo articolo è stato pubblicato il 06 gennaio 2011 alle ore 22:23.
Europa, Africa, India, Stati Uniti. La Cina gira la boa del nuovo anno con un'offensiva diplomatica a tutto campo. Tre aree del mondo profondamente diverse tra loro, tre Continenti distinti e separati, verso i quali Pechino ha un unico obiettivo strategico: garantire i propri equilibri geopolitici e massimizzare il proprio ritorno economico. E anche un unico approccio politico-diplomatico: massima disponibilità a stemperare le tensioni, ad appianare i problemi, a intavolare qualsiasi forma di cooperazione bilaterale e multilaterale.
Dietro gli aiuti sul debito si nasconde una trappola (di Pierpaolo Benigno)
L'ultima maratona diplomatica della nomenklatura rossa è iniziata a dicembre con il viaggio in Africa di Xi Jinping, l'uomo destinato a guidare la Cina dopo il Congresso del Partito Comunista dell'autunno 2012. Al continente africano, diventato nell'ultimo decennio una sorta di "colonia" di Pechino, Xi ha ribadito sostanzialmente il paradigma di scambio rivelatosi vincente nell'evoluzione dei rapporti sino-africani. La Cina s'impegna a sostenere economicamente e finanziariamente i paesi dell'area sub-sahariana, senza intromettersi nei loro affari domestici. In cambio, i governi africani riconoscono Pechino come un'acquirente privilegiata delle loro materie prime.
Ma alla nazione più dinamica ed emergente, il Sudafrica, Pechino ha promesso qualcosa di più: farla entrare a pieno titolo nel gruppo dei cosiddetti Bric (Brasile, Russia, India e Cina). In questo modo, dopo essere stata per anni la più e affidabile spalla economica dei paesi africani, ora la Cina inizia a proporsi anche come un partner capace di assecondarne le ambizioni politiche sulla scena internazionale.
L'offensiva diplomatica è proseguita a metà dicembre con la visita in India di Wen Jiabao. Al potente vicino di casa, con cui Pechino ha sempre avuto rapporti difficili, il premier ha sussurrato parole suadenti e amichevoli. Gli indiani hanno apprezzato e Wen è tornato a casa con ciò che desiderava: accordi commerciali miliardari e la garanzia che le future relazioni tra i due giganti saranno improntate alla pace e alla cooperazione.
In questi giorni è toccato all'altro futuro leader, il vice-primo ministro Li Keqiang, guidare le grandi manovre in giro per il mondo con una trasferta in Spagna, Germania e Gran Bretagna. Nella prima tappa del suo viaggio, il prossimo premier (nell'ottobre 2012 raccoglierà da Wen il testimone) ha ribadito la linea già espressa nelle ultime settimane da altri leader cinsi: Pechino è pronta ad aiutare l'Unione Europea a superare la crisi del debito.