Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 14 gennaio 2011 alle ore 09:13.
La sentenza della Consulta «ha riconosciuto l'impianto della legge». E cioè: ha stabilito «che il legittimo impedimento è giusto e necessario per chi svolge attività di governo»: lo ha detto stamane a Mattino Cinque il premier, Silvio Berlusconi commentando il verdetto emesso ieri dalla Corte costituzionale che ha giudicato parzialmente incostituzionale lo "scudo" per premier e ministri previsto dalla legge 51 del 2010. Durante la telefonata alla trasmissione di Maurizio Belpietro il presidente del Consiglio ha spiegato la natura del provvedimento. «In questo caso si è indicato nella legge, per esempio, - ha osservato il premier - che presiedere il consiglio dei ministri sia un impedimento legittimo. La sentenza ha migliorato la situazione precedente».
C'è persecuzione politica nei miei confronti
Tuttavia il premier prevede che «non sarà così facile per i difensori dei miei processi ottenere un atteggiamento benevolo da parte dei magistrati. Sanno tutti - ha aggiunto il Cavaliere - che c'è persecuzione politica da parte dei magistrati della sinistra da quando sono sceso in campo». Parlando quindi dei suoi processi ha detto: «Sono giudizi assolutamenti inventati, ridicoli, grotteschi. Intanto io ho assicurato davanti a tutti che questi fatti non esistono. Non ci sono fatti che possono rendere possibili una condanna. «Ma se nei
collegi giudicanti ci saranno giudici di sinistra andrò in tv e spiegherò di cosa si tratta», ha aggiunto il Cavaliere.
La decisione della Consulta è infinfluente sulle sorti del Governo
Berlusconi ha poi sottolineato che la parziale bocciatura del legittimo impedimento da parte della Corte Costituzionale é «ininfluente» sulle sorti del Governo e «non si andrà alle elezioni anticipate». L'Italia, ha spiegato il premier, «ha bisogno di stabilità e continuità dell'azione di governo come é stato riconosciuto da tutte le agenzie internazionali. il voto anticipato invece ci esporrebbe alla speculazione internazionale». Apprezzamento quindi da parte di Berlusconi a quei deputati «che hanno capito la situazione, che prima erano in altre formazioni ma che ora daranno vita a dei gruppi di responsabilità nazionale alla Camera e al Senato diventando la terza gamba della maggioranza».