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Questo articolo è stato pubblicato il 18 gennaio 2011 alle ore 17:24.
La cedolare secca sugli affitti con un'aliquota al 23% «è una ipotesi» a cui si sta lavorando nell'ambito del decreto sul federalismo municipale: lo ha confermato il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, rispondendo alle domande dei giornalisti al termine dell'Ecofin. L'introduzione di un'aliquota al 23% è una delle ipotesi di modifica del decreto legislativo sul federalismo fiscale e municipale all'esame della Bicamerale.
Calderoli: la prima casa deve essere un principio costituzionale garantito La prima casa deve essere «un principio costituzionale garantito», ha detto il ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli, lasciando la bicameralina sul federalismo. «Il Governo e la maggioranza sono contrari alla tassa sul possesso della prima casa». Ci sono misure «a vantaggio di chi non ha le risorse per acquistarla e deve affittarla», ha sottolineato ancora il ministro che si è mostrato ottimista sull'esito del voto al decreto sulla fiscalità municipale che la bicamerale presieduta da Enrico La Loggia darà molto probabilmente già mercoledì 26. «La mia proposta raccoglie tutte le osservazioni dei gruppi parlamentari e domani, dopo il deposito del testo, lo illustrerò alle commissioni Bilancio di Camera e Senato». Per gli emendamenti il termine é fissato a venerdì alle 18.
Terzo polo critico verso il federalismo municipale
Il decreto sul federalismo municipale rischia sempre più di non ottenere un parere positivo dalla commissione bicamerale. Nonostante gli incontri bipartisan della settimana scorsa e l'ottimismo dispensato oggi a San Macuto da La Loggia e Calderoli il terzo polo, determinante con i suoi 4 voti, resta molto critico sul nuovo testo atteso per domani e per il voto del 26. Baldassarri è molto chiaro: «il pasticcio permane, ci riserviamo però un giudizio sui testi scritti e sulla relazione tecnica». Il problema di fondo, aggiunge, é che «i comuni
avranno meno entrate proprie e più trasferimenti. Questo non é federalismo». E insiste: «per noi le pietre fondanti sono le entrate sugli immobili e sui consumi, se non ci sono ci si arrampica solo sugli specchi».
Baldassarri confida «nella saggezza di tutti per correggere il testo, sempre che il governo accetti i nostri emendamenti». Per Baldassari ci sarà «a occhio, un buco nelle coperture della cedolare secca di 2-3 miliardi». Dura anche Linda Lanzillotta di Api: «non c'é alcuna coerenza con i principi del federalismo. Il decreto sul fisco municipale rischia un impatto disastroso sulla finanza pubblica e su quella dei comuni, rischiano una botta enorme la seconda casa e gli esercizi commerciali». Ironico Galletti dell'Udc: «l'unica cosa positiva é che compare la parola famiglia».