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Questo articolo è stato pubblicato il 19 gennaio 2011 alle ore 18:41.
Cedolare secca sugli affitti da quest'anno con doppia aliquota al 20% sui canoni concordati e al 23% su quelli liberi e arriva anche la possibilità per i Comuni di introdurre un'imposta di soggiorno da 50 centesimi a 5 euro, a seconda della classificazione delle strutture ricettive. Lo prevede il testo finale del decreto legislativo sul federalismo municipale appena depositato dal ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli. Il gettito della tassa di soggiorno è finalizzato ai servizi turistici. Saranno «i comuni capoluogo di provincia a poter istituire »con deliberazione del consiglio comunale« l'imposta di soggiorno a carico di coloro che alloggiano nelle strutture ricettive situate sul proprio territorio.
Perequazione e prima casa i nodi ancora da sciogliere
Calderoli: se passa avanti fino al 2013 per fare le riforme
«Nel momento in cui viene fatto il federalismo fiscale, si può avviare la riforma del fisco, il decreto di sblocco e rilancio del Paese e la carta delle autonomie. Un complesso di quattro cose che darebbero senso alla legislatura», ha detto il ministro Calderoli, per cui la Lega, ha subito aggiunto, «si impegnerebbe su questo complesso di riforme per la legislatura».
Sì al mini-quoziente familiare da 400 milioni.
Il testo depositato da Calderoli prevede anche un mini-quoziente familiare da 400 milioni. «Una quota del gettito riscosso a decorrere dall'anno 2011 in forza della differenza delle aliquote della cedolare secca», pari al 3% (differenza tra 20% su canoni concordati e 23% sui canoni liberi), non superiore a 400 milioni annui, é iscritta nell'anno successivo in apposito fondo per essere destinata, con decreto del presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il Tesoro, da adottare d'intesa con la conferenza unificata, a interventi in favore delle famiglie dei conduttori di unità immobiliari adibite ad abitazione principale, con particolare riguardo al numero dei figli a carico», si legge nel testo.
Compartecipazione dei comuni all'Irpef al 2 per cento
Disco verde anche alla compartecipazione dei comuni all'Irpef al 2% e sanzioni quadruplicate per chi non denuncerà le case "fantasma" e il 75% andrà come premio ai comuni che s'impegneranno nell'attività per scovarle. Su questo secondo punto, si legge nel testo: «A decorrere dal primo aprile 2011 gli importi minimo e massimo della sanzione amministrativa prevista per l'inadempimento degli obblighi di dichiarazione agli uffici dell'agenzia del Territorio degli immobili e delle variazioni di consistenza o di destinazione dei medesimi sono quadruplicati; il 75% dell'importo delle sanzioni irrogate a decorrere dalla predetta data é devoluto al comune ove é ubicato l'immobile interessato».