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Questo articolo è stato pubblicato il 20 gennaio 2011 alle ore 10:13.
Il feretro del caporal maggiore Luca Sanna, ucciso in Afghanistan, è arrivato a Ciampino a bordo di un C-130 dell'aeronautica militare. Ad attendere la salma dell'alpino italiano, trucidato da un infiltrato nell'esercito afghano, Gullab Alì Noor, c'erano i presidenti di Senato e Camera, Renato Schifani e Gianfranco Fini, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, e i familiari dell'alpino morto martedì scorso nei pressi di Bala Murgab, nell'ovest dell'Afghanistan. Ad accogliere la bara di Sanna, avvolta nel tricolore, anche il ministro della Difesa Ignazio La Russa, il nuovo capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Biagio Abrate, i vertici militari.
Domani le esequie solenni nella Basilica di Santa Maria degli Angeli
Sulla pista di atterraggio dell'aeroporto di Ciampino il presidente del Senato Schifani ha posato le mani sul feretro e si è soffermato alcuni secondi in raccoglimento. Poi il picchetto d'onore e le autorità civili e militari presenti sulla pista hanno ascoltato sull'attenti le note del silenzio. Dopo l'esame autoptico, il feretro sarà trasferito presso la camera ardente allestita al Policlinico Militare "Celio" a Roma, aperta dalle 16 alle 19 di oggi. Le esequie solenni si terranno invece nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, sempre nella capitale, domani alle 10. Alla cerimonia funebre, riferisce il Quirinale, sarà presente anche il capo dello Stato Giorgio Napolitano, oggi assente a Ciampino.
Un commilitone: era un ragazzo pieno di generosità
«Era un ragazzo pieno di sorrisi e di generosità - ha detto un commilitone del caporal maggiore Sanna - faceva questo lavoro davvero per aiutare la popolazione afghana». «Sono stato con lui in missione in Afghanistan nel 2009 - racconta il capitano dell'ottavo Reggimento Alpini della Brigata Julia, Fulvio Menegazzo - e il ricordo di Luca non mi lascerà mai. Mai triste, sempre pronto ad aiutare gli altri, ad avere una parola di sostegno per i suoi colleghi. Infondeva in tutti noi allegria, anche in un avamposto dove le condizioni di vita sono difficili». Il capitano sottolinea che Luca Sanna «amava questa missione» e ricorda la sua volontà di partire di nuovo nonostante il matrimonio appena celebrato. «Voleva continuare a far parte di questa missione e per questo aveva rimandato anche il viaggio di nozze».