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Questo articolo è stato pubblicato il 18 gennaio 2011 alle ore 13:14.
È morto Luca Sanna uno dei due militari italiani feriti nell'attacco di questa mattina a Bala Murghab, nell'Afghanistan occidentale. Il militare era stato colpito alla testa. E si sono improvvisamente aggravate le condizione di Luca Barisonzi, l'altro alpino ferito nello scontro a fuoco. Secondo quanto si appreso nella serata di martedì la pallottola è entrata dalla spalla e avrebbe compromesso una parte del midollo spinale.
Sanna era caporalmaggiore dell'VIII reggimento alpini. Aveva 33 anni ed era originario di Oristano. Sposato, aveva già compiuto un'altra missione in Afghanistan ed era ritenuto un militare «esperto» come ha detto il ministro della Difesa parlando con i giornalisti nella sede del ministero. La vittima era impegnata presso l'avamposto Highlander, uno dei distaccamenti che costituiscono la cornice di sicurezza intorno a Bala Murghab.
Da inizio missione 36 militari italiani morti in Afghanistan
L'alpino «è stato ucciso da un terrorista in uniforme dell'esercito afghano», ha poi spiegato nel corso di una conferenza stampa il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, che mercoledì alle 16 riferirà alla Camera. Secondo La Russa, sono due le ipotesi ancora al vaglio degli investigatori: o che il terrorista non fosse un militare ma indossasse l'uniforme, oppure - «meno probabile» - che fosse un infiltrato nell'esercito afgano, arruolatosi proprio per compiere azioni di questo tipo.
Le forze afghane allo sbando. Talebani infiltrati tra le fila di esercito e polizia (di G. Gaiani)
Berlusconi pensa a una strategia per il ritorno «dei nostri ragazzi»
«Ci chiediamo se serve restare» in Afghanistan. Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, al termine della riunione con i parlamentari avvocati del Pdl. Il governo, ha aggiunto il premier sta valutando una «strategia per il ritorno dei ragazzi». Ha aggiunto il premier: «Speriamo davvero di poter attuare una strategia per il ritorno dei nostri soldati. Stiamo addestrando le forze afghane, e speriamo che il governo afghano sia presto in grado di garantire la sicurezza e la stabilità con le proprie forze».
Nel pomeriggio il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, invece ribadito che l'uccisione del caporal maggiore è un «tragico evento» che non precluderebbe il proseguimento della missione militare italiana. «Non mettiamo in discussione la bontà delle ragioni che ci inducono a perseguire gli scopi della missione», ha detto La Russa fornendo alcuni dettagli sulle circostanze che hanno portato alla morte dell'alpino italiano. «Ma questo non ci impedisce di valutare di volta in volta le condizioni in cui i nostri militari possono e debbono essere impiegati», ha sottolineato.