Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 23 gennaio 2011 alle ore 08:13.

My24

© RIPRODUZIONE RISERVATA


TALPE ALLA DDA
5 novembre del 2003
Parte con l'arresto (tra gli altri) di due insospettabili investigatori che lavoravano fianco a fianco con i pm di Palermo l'inchiesta, poi denominata "Talpe alla dda", che coinvolge l'allora governatore siciliano Salvatore Cuffaro. L'indagine, condotta dai pm Giuseppe Pignatone, Maurizio De Lucia e Michele Prestipino, svela una vera e propria rete di spionaggio, costituita da sottufficiali dei carabinieri e della Dia come Giorgio Riolo e Giuseppe Ciuro, che – su input dell'imprenditore della sanità Michele Aiello, prestanome di Bernardo Provenzano nel mondo della sanità, e con la complicità di impiegati della procura – avrebbero rivelato, proprio ad Aiello, notizie riservate su indagini di mafia in corso.

2 novembre del 2004
L'allora presidente della regione viene rinviato a giudizio.

1 febbraio 2005
Comincia, davanti alla terza sezione del tribunale di Palermo, presieduta da Vittorio Alcamo, il processo di primo grado a carico di 12 imputati e due società.

18 gennaio 2008
Arriva la condanna di Cuffaro a 5 anni per favoreggiamento a singoli mafiosi. Pene pesantissime vengono inflitte anche agli altri imputati: come Aiello, che viene condannato a 14 anni, e Riolo a 7.

23 gennaio del 2010
La corte d'appello di Palermo, presieduta da Giancarlo Trizzino, rincara la dose, riconosce l'aggravante di favoreggiamento a Cosa nostra e condanna l'ex governatore, che intanto si è dimesso, a 7 anni. Pena più dura anche per Aiello (15 anni e sei mesi), che finisce in cella, e Riolo, al quale i giudici danno 8 anni

Shopping24

Dai nostri archivi