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Questo articolo è stato pubblicato il 25 gennaio 2011 alle ore 22:26.
Nel "Rubygate" è la giornata delle contromosse del premier. Oggi è arrivato alla Giunta per le autorizzazioni a procedere di Montecitorio il faldone con i 29 verbali dei contro-interrogatori condotti dalla difesa del premier per dimostrare l'intento persecutorio dei pm milanesi e l'inconsistenza delle accuse. Intento persecutorio che è stato ripreso da Antonio Leone (Pdl), nella relazione di maggioranza di 13 pagine che ha svolto oggi davanti alla Giunta, per chiedere di negare l'autorizzazione alle perquisizioni negli uffici milanesi del tesoriere del premier, Giuseppe Spinelli.
Berlusconi resiste nel suo fortino. Intanto il Pdl prepara alla Camera l'argine anti-pm (di Celestina Dominelli)
La mossa del Pdl per chiedere il voto segreto in aula
Secondo Leone «non può escludersi un intento persecutorio della procura» di Milano nei confronti di Silvio Berlusconi. Leone ha quindi proposto alla Giunta di negare l'autorizzazione alla perquisizione chiesta dai pm milanesi alla Camera, nell'ambito del caso Ruby. Motivare con il "fumus persecutionis" (e non semplicemente con l'incompetenza) la richiesta di rigetto è una mossa che consentirà al Pdl di chiedere il voto segreto in aula, nella speranza di incassare il "no" di qualche parlamentare dell'opposizione. Mentre il voto palese avrebbe l'effetto di compattare proprio le opposizioni. La decisione è attesa entro giovedì, come ha annunciato il presidente della Giunta, Pierluigi Castagnetti.
L'opposizione si muove compatta verso un "sì" alle perquisizioni
Il Pd ha subito annunciato una relazione di minoranza, con i partiti di opposizione che chiedono: «si autorizzi la perquisizione». Per ora tutti i partiti d'opposizione sembrano muoversi verso il "sì". Per il Pd Marilena Samperi ha annunciato che non riscontrando «"fumus persecutionis" la nostra posizione resta a favore dell'autorizzazione e presenteremo una relazione di minoranza». Federico Palomba (Idv) ha chiesto che «la Camera non compia un altro gesto di ingiustizia politica, arrogandosi di nuovo il compito di assolvere Berlusconi«. L'Udc, rende noto il deputato centrista Pierluigi Mantini, «non ritiene che ci sia "fumus persecutionis" nei confronti di Silvio Berlusconi». Per Mantini inoltre per uno dei due uffici (il numero 802) di Segrate dove lavora Giuseppe Spinelli, uno dei gestori delle holding private di Berlusconi, per cui è stata chiesta l'autorizzazione alla perquisizione «non c'è uno straccio di prova che sia una sede parlamentare».