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Questo articolo è stato pubblicato il 01 febbraio 2011 alle ore 17:49.
Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, è stato iscritto oggi nel registro degli indagati della procura di Roma per abuso d'ufficio. L'iscrizione è conseguenza della denuncia di un cittadino relativa alla vicenda della casa di An a Montecarlo.
Nei giorni scorsi il ministro Frattini aveva riferito alla Camera, su interrogazione del senatore Luigi Compagna (Pdl), riguardo alla validità o no dei documenti relativi alla casa di Montecarlo provenienti da San Lucia. «La notizia dell'inchiesta che riguarda il ministro degli Esteri Franco Frattini è scandalosa e dimostra chiaramente chi è interessato a stravolgere la vita politica fino ad una vera e propria barbarie», ha commentato il coordinatore del Pdl Sandro Bondi. Lo stesso ministro ha detto di attendere «con assoluta serenità che i magistrati svolgano nei tempi più brevi gli accertamenti necessari», confidando «in una rapida e definitiva conclusione della vicenda, iniziata con argomentazioni del tutto prive di fondamento»
Mantovano: certi pm hanno immaginato di sostituire il governo
Critiche ai magistrati anche dal sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano. «Finora - osserva Mantovano - certi pm hanno immaginato di sostituire il governo e le sue articolazioni nel contrasto all'immigrazione clandestina, nelle scelte sulla gestione dell'ordine pubblico, nelle questioni che, dal terrorismo al rapporto con i servizi di altri Stati, attengono alla sicurezza nazionale. Oggi - prosegue - con l'iscrizione del ministro degli Esteri nel registro degli indagati, notificata, come sempre, a mezzo tg e agenzie di stampa, rivendicano al loro giudizio anche le modalità di corrispondenza fra il governo italiano e altri governi».
«Ovviamente - ironizza il sottosegretario - questo non rappresenta sconfinamento istituzionale: è esercizio di controllo democratico! Quel controllo che impone all'Anm di dire con quale schieramento si candiderà alle prossime elezioni».
Bocchino: pagherà per essersi piegato a logica padronale
Per il finiano Italo Bocchino, invece, l'indagine a carico di Frattini «è solo il primo atto delle conseguenze che il ministro pagherà per essersi piegato alla logica padronale di Berlusconi, violando norme e prassi che mai alla Farnesina erano state violate».