Sabrina Misseri ritira la richiesta di essere ascoltata, spunta un testimone oculare

Sabrina Misseri ha ritirato la richiesta di essere ascoltata presentata poche ore fa nel carcere di Taranto, dov'è detenuta. Lo scrive l'agenzia Ansa. Non si conoscono i motivi della
decisione. La richiesta, sempre secondo le stesse fonti, era stata avanzata «per motivi di giustizia e personali».

Proprio nella giornata di ieri il collegio d'appello del tribunale del riesame aveva rigettato per l'ennesima volta la richiesta di scarcerazione che i legali di Sabrina Misseri avevano presentato all'inizio dell'anno. Nelle prossime ore quindi potrebbe esserci il colpo di scena sul giallo dell'uccisione della giovane Sarah Scazzi. I legali di Sabrina Misseri, Vito Russo e Emilia Velletri, interpellati, hanno spiegato di non essere a conoscenza di quanto la ragazza voglia fare e di non sapere neanche che voglia essere ascoltata dai magistrati.

Intanto la procura ha dato disposizione che tutta la corrispondenza in arrivo e in uscita a Michele Misseri debba finire sotto la lente di ingrandimento da parte degli investigatori che sospettano che lo stesso contadino di Avetrana possa essere condizionato da parte dei familiari o da terzi che hanno interessi contrari alla verità.

Il testimone oculare
Ci sarebbe, inoltre, un testimone oculare che vide Sarah Scazzi il 26 agosto scorso, giorno in cui venne uccisa transitare in via Verdi prima delle 14 mentre si recava a casa delal cugina Sabrina. Si tratterebbe di un residente in via Verdi che stava eseguendo lavori di pitturazione alla facciata esterna alla sua abitazione. La testimonianza è stata depositata dalla Procura agli atti dei giudici del tribunale che hanno respinto l'appello per la scarcerazione di Sabrina Misseri, ed è esplicitamente indicata nelle motivazioni dell'ordinanza degli stesi giudici. Sulla base anche di questa testimonianza, quel giorno Sarah uscì dalla sua abitazione in Vico II Verdi «non oltre le 13:55» per giungere a casa dei Misseri «dopo circa 5-6 minuti».