Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 01 febbraio 2011 alle ore 17:56.
Avrebbe chiarito la sua posizione Alex Pieraccini, 28 anni, il fidanzato di Elisa Benedetti, la ragazza misteriosamente morta a Perugia. Il giovane questa mattina si era presentato in un istituto di credito di Firenze con la carta di credito della ragazza morta a Perugia. Dopo aver accertato che il conto era cointestato, gli inquirenti lo hanno ascoltato e subito dopo lo hanno lasciato andare. Intanto Osvaldo, il padre della giovane annuncia che «un avvocato penserà alle tante falsità scritte in questi giorni». E si occuperà anche di capire cosa è successo e come si sono svolti i soccorsi.
Sabrina Misseri ritira la richiesta di essere ascoltata, spunta un testimone oculare
Sentita dagli inquirenti l'amica di Elisa
Gli inquirenti perugini hanno sentito Vanessa Coltrioli, l'amica che sabato sera era con Elisa Benedetti prima che questa finisse in una strada di campagna, dove poi è morta. In particolare, gli inquirenti vogliono verificare alcune sue affermazioni, che sarebbero state smentite dai due ragazzi tunisini con cui le ragazze si erano fermate al bar a Ponte Rio. Agli investigatori Vanessa aveva infatti raccontato che lei ed Elisa stavano andando a casa dopo aver bevuto, perchè erano stanche. Ma uno dei due ragazzi tunisini, Ahmed, ha messo a verbale che a loro avevano invece detto che sarebbero andate in discoteca, al Red Zone, il locale che si trova a un chilometro dal posto dove Elisa è morta. Il tunisino avrebbe anche detto di aver provato a contattarle subito dopo aver lasciato il bar, ma di non esserci riuscito.
Telefonate al 112 all'esame
Si esaminano le diverse telefonate nell'arco di circa un'ora tra Elisa Benedetti e gli operatori del 112, effettuate nella notte di sabato 29 con almeno due telefoni cellulari non ancora rinvenuti dagli inquirenti. Secondo l'Agi, nel corso delle chiamate, la 25enne di Città di Castello trovata morta ieri nei boschi in località Civitella Benazzone, nell'estrema periferia nord di Perugia, avrebbe riferito di essere stata violentata e di trovarsi «in mezzo ai rovi», nei pressi di una rete. Gli inquirenti sostengono che l'operatore ha cercato di calmare la ragazza e di indirizzarla finché non sono andate esaurite le batterie degli apparecchi. Intanto stanno scandagliando i tabulati telefonici alla ricerca degli ultimi contatti della ragazza, nella speranza di trovare tracce di un appuntamento che possa dare una spiegazione sul perchè la giovane fosse tra quei boschi a quell'ora. A tal proposito, indagini sarebbero in corso tra gli spacciatori della zona.